Invernata da record per il vortice polare
Abbiamo appena trascorso un’invernata dove il vortice polare si è mostrato forse più forte degli ultimi anni a questa parte. Questo è stato evidente grazie ad un approfondimento dei geopotenziali nel Circolo Polare Artico che lo ha reso praticamente imperturbabile agli attacchi sferrati da parte degli Anticicloni che a quel punto sono stati obbligati a distendersi lungo i paralleli. Non a caso anche gli indici NAM e AO hanno superato valori record, nello specifico di quest’ultimo surclassando letteralmente quello che apparteneva all’inverno 1989/1990.
Marzo sembrava concludersi sulla stessa scia
Sul finire del mese di febbraio, ma anche agli inizi del mese di marzo la situazione meteorologica sembrava non offrire sbocchi neanche con l’invecchiamento della stagione invernale che, astronomicamente parlando, finirà il 22 marzo grazie all’equinozio di primavera. Le previsioni dell’indice NAM, ma anche dell’indice AO non lasciavano molte speranze affinché arrivasse in Italia e in Europa il classico colpo di coda con l’ultimo serio affondo invernale (che nella fattispecie di quest’anno sarebbe anche il primo).
Crollano indice NAM e indice AO
Man mano che ci addentriamo nel mese di marzo però è chiaro e lo è soprattutto negli ultimi giorni, che qualcosa sta cambiando sotto questo punto di vista. Gli indici sia NAM che AO non sono previsti più così positivi come lo erano una settimana fa, ma anzi sono previsti letteralmente crollare sul lungo termine. Ciò anticipa un indebolimento del vortice polare piuttosto evidente anche nelle evoluzioni presentate dai principali centri di calcolo.
Onde di calore planetarie all’assalto del vortice polare, ipotesi inverno crudo non così remota
Le onde di calore planetarie (nonché gli Anticicloni) si troveranno dunque a sferrare un (primo e) ultimo attacco al vortice polare, mentre in stratosfera esso risulta praticamente distrutto dall’azione di un final warming che avviene fisiologicamente tutti gli anni intorno alla prima quindicina del mese di marzo. Insomma tutto si delinea verso un’ondata di gelo maestosa proprio nei pressi dell’equinozio di primavera. Il clima primaverile però può attendere: avrà tempo per caratterizzare il nostro Paese nelle prossime settimane.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.