L’Alta pressione è caratteristica di questa prima parte di gennaio
L’Alta pressione di origine azzorriana è stata il tratto distintivo di questa prima parte del mese di gennaio, che togliendo una breve pausa fredda in concomitanza della festività dell’Epifania, in un contesto comunque anticiclonico, ha caratterizzato queste prime due settimane del nuovo anno nella stragrande maggioranza delle città italiane. Nonostante ciò, le temperature che si sono riscontrate, si aggirano attorno alla media del periodo o lievemente al di sopra.
L’Anticiclone inizia però a dare i primi segnali di cedimento
Non è comunque mancato nel corso degli ultimi giorni qualche segnale di cedimento della struttura anticiclonico che riveste quasi interamente la nostra Penisola. Infatti, se nei passati giorni dell’instabilità ha coinvolto le aree joniche italiane a causa di una goccia fredda di origine atlantica sita sul basso Mediterraneo, nella giornata odierna qualche nota di maltempo la si riscontra sulla Liguria, con fenomeni occasionali e di debole intensità, come gli accumuli che ne scaturiranno.
Vortice polare verrà assediato dai flussi di calore planetari
Dopo un gennaio piuttosto anticiclonico almeno fino a questa prima metà, la situazione potrebbe però sbloccarsi in favore del ritorno dell’inverno per la terza decade del mese. I flussi di calori planetari portati ovviamente dagli Anticicloni sembrano convergere in maniera combinata verso il Polo, destabilizzando il vortice polare che in tal maniera verrà dunque assediato, con possibilità di un’ondata di freddo verso le latitudini più meridionali.
Dinamica tutta troposferica
In caso la tendenza andasse in porto nelle modalità prima annunciate, si tratterebbe di una dinamica tutta troposferica: molti previsori a lungo termine per stilare appunto tendenze a lungo termine si servono in genere degli indici stratosferici e delle evoluzioni termiche emisferiche, sempre alla quota di 10hPa (piena stratosfera). Questi però indicano un vortice polare stratosferico molto forte e in sede, poco disturbato dalle onde planetarie stratosferiche, pertanto una dinamica simile farebbe presagire ad un proseguo dell’Alta pressione disteso sulle medie latitudini anche in troposfera. Ma i principali centri di calcolo non sono propriamente d’accordo con tale visione, come vedremo.
GFS conferma l’ondata di freddo in arrivo per la terza decade
L’ultima emissione modellistica di uno tra i principali centri di calcolo, quello americano GFS, riferita dunque all’aggiornamento pomeridiano delle 12utc conferma l’ipotesi portata avanti nel corso di quest’articolo, mostrando una probabile ondata di freddo di origine artico marittima in arrivo nella seconda metà della terza decade di gennaio. Questa porterebbe non solo un calo generale delle temperature, ma anche un abbassamento generale della quota neve attestandosi a quote basse. Data però l’elevata distanza temporale resta un’ipotesi e in quanto tale necessita di ulteriori conferme nel corso dei prossimi giorni, pertanto seguite gli aggiornamenti sul nostro sito.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.