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NEBBIA KILLER: oltre 12 mila le vittime dello SMOG, Londra ricorda la catastrofe del 1952

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67 anni fa, Londra viene avvolta da una nebbia persistente: in soli 4 giorni questa miete 12000 vittime nella capitale inglese.

NEBBIA KILLER: oltre 12 mila le vittime dello SMOG, Londra ricorda la catastrofe del 1952
Londra avvolta dalla nebbia, come successe esattamente 67 anni fa. Immagine di repertorio. Fonte: upload.wikimedia.org

Era il 5 dicembre del 1952 quando la nebbia calò su Londra

Si tratta di uno degli eventi più catastrofici che abbia mai interessato il Regno Unito, con circa 12 mila vittime e almeno 100 mila ammalati: stiamo parlando del fenomeno passato alla storia come “Grande Smog“, ovvero quando Londra fu avvolta da una fitta nebbia persistente ma soprattutto nociva. Era il 5 dicembre 1952 quando sulla capitale inglese i cieli si fecero man mano sempre più scuri, con questa nebbia killer che non ha abbandonato la città fino al successivo 9 dicembre. 5 giorni am che appunto furono sufficienti a semirare morte tra le vive di Londra. Le cause purtroppo sono tutte da ricercare nella particolare configurazione sinottica, unita ai metodi di riscaldamento in voga all’epoca, ovvero al carbone.

Anticiclone e combustione del carbone i responsabili di tale catastrofe

Nei primi giorni di dicembre del 1952, un vasto anticiclone era posizionato proprio sulle Isole Britanniche, determinando quindi condizioni di estrema stabilità anche su Londra: tale situazione sinottica favoriva la formazione di nebbie e foschie come pure l’aumento dell’inquinamento. Lo smog infatti in questi lunghi periodi invernali caratterizzati dall’anticiclone persistente, esattamente come successe a Londra nel 1952, trova l’ambiente ideale per poter aumentare con l’aria che ristagna nei bassi strati per via dell’assenza di moti verticali. Contemporaneamente il Regno Unito fu interessato dall’arrivo di aria fredda da Est, la quale fece bruscamente calare le temperature anche sulla stessa Londra. Di conseguenza, per far fronte al freddo, a Londra si iniziò a bruciare più carbone del normale per alimentare gli impianti di riscaldamento, immettendo in una atmosfera prevalentemente stabile a causa dell’anticiclone, una quantità eccessiva di zolfo.

Il Grande Smog è uno dei peggiori distrastri naturali per il Regno Unito

Immagine di repertorio, con una fitta coltre di nebbia da cui solo i palazzi più alti possono fuggire. Fonte: upload.wikimedia.org

Lo zolfo prodotto dalla combustione del carbone andò ad interagire con la nebbia persistente che avvolgeva Londra: l’anidride solforica diventò acido solforico, creando di fatto una nube tossica. Solo negli ultimi anni si è dimostrato come potesse avvenire questo processo, grazie agli studi portati avanti dal professore Renyi Zhang: il tutto è dovuto alla presenza di un altro prodotto della combustione del carbone, ovvero il diossido di azoto. La nebbia dunque si inquinò sempre di più, avvolgendo Londra con un denso strato di smog killer. Il Grande Smog dunque è molto simile a quello che succede in questi anni in Cina, dove la nebbia va ad interagire con gli inquinanti immessi in atmosfera dalle fabbriche che lavorano senza alcun controllo sulle emissioni, creando una densa cappa di smog poco salutare.

Cos’è però la nebbia?

Con il termine nebbia si intende quando una nube appare a contatto del suolo, la quale si forma generalmente dopo il tramonto quando il calore trattenuto dal suolo durante il giorno viene ceduto all’ambiente circostante. Infatti, in questo modo il suolo inizia a raffreddarsi fino a raggiungere la temperature per cui le goccioline d’acqua a contatto possano condensare, dando inizio alla formazione delle foschie e poi delle nebbie. Al sorgere del sole poi, il terreno inizia a scaldarsi di nuovo, facendo sì che la nebbia vada a diradarsi a partire proprio dagli strati più bassi. Le nebbie sono molto più fitte nelle zone di aperta campagna, dove il terreno può raffreddarsi di più e più velocemente, favorendo la formazione e la persistenza anche durante le ore diurne sia delle nebbie come anche delle foschie.

Le nebbie non sono tutte uguali: ne esistono di vari tipi

Di nebbie ne esistono diversi tipi e non si tratta di un fenomeno solo tipicamente invernale: in particolare è possibile che la nebbia si formi anche in primavera, con il fenomeno però che prende il nome di nebbia da avvezione. Questo particolare tipo di nebbia è così chiamata proprio per via del suo sviluppo che avviene quando aria calda e umida fluisce su una superficie più fredda, esattamente come avviene tra l’aria primaverile e le acque di mari o laghi ancora fredde. Come anche il suo nome suggerisce, questa nebbia prende vita da una avvezione, in questo caso calda: infatti durante la primavera l’aria si progressivamente scaldando ma si trova a scorrere anche su zone che ancora si trovano ad una temperatura inferiore rispetto alla terraferma, come ad esempio sulle acque che siano esse del mare oppure dei laghi. Infatti queste, pur ricevendo la medesima insolazione, ci mettono di più a scaldarsi per via della maggior inerzia termica. Dunque l’aria che si trova ad una temperatura maggiore ed è ricca di umidità, scorrendo su una superficie più fredda, si va progressivamente raffreddando arrivando quindi al punto di condensazione, fino a formare il banco di nebbia.

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