
Veneto, allarme siccità: si rischia l’emergenza
Non è ancora emergenza ma il rischio è imminente: a margine del convegno tenutosi ieri a Mestre sul sistema della bonifica regionale in Veneto, Coldiretti e Anbi Veneto hanno lanciato l’allarme esprimendo perplessità sul tema della risorsa idrica che, a causa delle scarse piogge e nevicate durante l’inverno, rischia di entrare in emergenza.
Situazione preoccupante in vista dei prossimi mesi
“Difficile parlare di siccità a febbraio, ma la situazione è preoccupante, soprattutto in previsione dei prossimi mesi, quando la campagna si risveglia e i terreni cominciano ad essere lavorati per le nuove colture”. La siccità nella Regione Veneto, dunque, potrebbe rappresentare una vera e propria emergenza tra la primavera e l’estate. Nelle Dolomiti settentrionali, a duemila metri il cumulo è inferiore alla media stagionale del 15/20%, con percentuali che arrivano addirittura al 40% al sud. Numeri che destano sicuramente preoccupazione.
Riserve idriche in deficit, situazione sotto osservazione
Le riserve idriche, quindi, sono in deficit: se le portate dei fiumi continueranno a scendere gli enti consortili saranno chiamati a gestire con oculatezza le derivazioni. Queste le parole di Salvagno della Coldiretti: “È ancora prematuro fare dichiarazioni ed è meglio evitare allarmismi. I cereali, che saranno forse seminati prima rispetto alla tabella di marcia, dovranno essere successivamente irrigati; e se non piove nei prossimi giorni gli invasi non si riempiranno, mantenendo i livelli sotto la soglia”.
Veneto ma non solo: rischia tutto il nord Italia
Non solo il Veneto: l’intero nord Italia, infatti, è a rischio siccità. Se continuerà nei prossimi giorni a non piovere, si legge su Corriere.it, entro il 19 marzo la portata del Po nel piacentino scenderà a 432 metri cubi al secondo, avvicinandosi a quella minima indicata in 400 metri cubi al secondo. Alla stazione idrometrica di Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, oggi il livello del fiume si trova oltre 5 metri sotto la media: un dato che di solito si registra in estate. Gli afflussi al Po nel mese di gennaio sono stati inferiore del 70% rispetto alla media del periodo e minori del 40% nel mese di febbraio. La situazione attuale è in linea con quanto avvenuto nel 2007.
Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.