
Previsioni meteo: spazio ad un miglioramento, poi di nuovo calo termico da nord a sud

Altre ondate fredde in arrivo? Scopriamolo al dettaglio nell’editoriale!
Gennaio 2019 potrebbe proseguire all’insegna della forte instabilità su gran parte del Paese, con occasioni fredde a più riprese
Come vi stiamo ormai raccontando da diversi giorni, il nostro Paese è ancora sotto l’influenza di un’irruzione fredda che ha portato neve fin sui settori costieri di diverse regioni adriatiche. Proprio in queste ore, tuttavia, un breve ma progressivo aumento delle temperature si sta già affacciando sulle regioni centrali e parte di quelle meridionali favorendo parallelamente il costante rialzo della quota neve fin verso i settori collinari di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Ma cosa ci attenderà nei prossimi giorni? In base alle ultime emissioni dei modelli matematici, il Mediterraneo centrale e gran parte dell’Italia saranno ancora una volta nel mirino di incursioni fredde, maltempo e venti sostenuti da Nord a Sud. Tra la giornata di domani, domenica 6 gennaio 2019 e quella di lunedì 7 gennaio 2019, ci sarà intanto spazio ad una breve reiterazione del freddo sulle regioni meridionali adriatiche con la quota neve che tenderà a subire un nuovo calo fin verso i 2-300 metri su potentino, Molise, Murge e Pollino.
Prossima settimana con l’arrivo di aria fredda di natura artico marittima?
All’interno dei nostri editoriali vi abbiamo in parte anticipato l’arrivo di una nuova incursione fredda a partire dalla metà della prossima settimana che, questa volta, potrebbe interessare soprattutto le regioni centro-settentrionali con molta neve lungo i settori alpini e fiocchi fin quasi verso le pianure del Nord Italia tra le giornate di mercoledì e venerdì. Si tratta tuttavia di una tendenza ancora soggetta a molte variazioni e in termini previsionali non possiamo fornire ulteriori dettagli in tal senso.
Stratosfera: vortice polare alle strette, possibili conseguenze fredde anche sull’Europa centrale
Un primo e importante riscaldamento dei piani alti della stratosfera che ha avuto origine nella parte finale dello scorso dicembre, sta avendo ripercussioni importanti sull’assetto barico del VPS (vortice polare stratosferico), che sembra ormai realmente alle strette. Le ultime emissioni dei modelli mostrano infatti come sia ormai prossima una vera e propria divisione in due lobi, rispettivamente canadese e siberiano, la cui risonanza nella bassa troposfera potrebbe essere caratterizzata da una fase particolarmente fredda sul comparto europeo. Saranno tuttavia necessari, anche in questo caso, nuovi aggiornamenti in vista del possibile target (seconda/terza decade del mese di gennaio).