San Daniele Comboni, ecco chi è il Santo del giorno: un breve ritratto del missionario che evangelizzò l'Africa - Meteo oggi

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Ecco chi è San Daniele Comboni, il santo di oggi, sabato 10 ottobre 2020: le sue opere missionarie e la sua vita – Meteo oggi

Nel lontano 800 San Daniele Comboni, il santo del giorno celebrato oggi, 10 ottobre 2020, decise di diventare un missionario in Africa. Erano gli anni in cui le terre africane erano mete ambite di mercanti, agenti commerciali ed esploratori temerari. Insieme ad essi, viaggiavano anche dei missionari come San Daniele che approdavano nel cosiddetto “Continente Nero” per portare la parola di Cristo. Il suo primo viaggio come missionario si concluse con un bruciante fallimento. Daniele Comboni, anche a causa della sua poca esperienza, venne accolto da un clima ostile soprattutto da parte dei mercanti di schiavi che lo costrinsero a tornare in Italia e ad abbandonare la sua missione.

San Daniele Comboni, simbolo di fede e intraprendenza

In un periodo in cui prevalse lo scoramento tra i missionari anche per l'eccessiva ostilità in Africa verso la religione cristiana, San Daniele Comboni non si fece sopraffare dalla paura ma anzi progettò un vero e proprio piano globale di evangelizzazione dell’Africa. Svolse inoltre una opera meritoria di grande sensibilizzazione sia in patria che in molte nazioni europee dando vita a diversi istituti maschili e femminili, che sono poi passati alla storia come istituti Comboníani. Nel 1868 fece ritorno in Africa dove iniziò a dare vita al proprio piano accompagnato da coraggiosi sacerdoti e suore che si batterono streanuamente per combattere la piaga della tratta degli schiavi. La sua opera si dedicò soprattutto a far si che la fede cristiana mettesse radici profonde nella cultura africana.

La sofferenza per la carestia e la morte

La sua intraprendenza non conobbe mai limiti e timori anche in un contesto molto difficile. Scrisse anche molte opere di animazione missionaria. Fondò la rivista Nigrizia che si pubblica ancora oggi. Negli anni 1877-78 soffrì molto insieme ad altri missionari la grave piaga della siccità e della carestia che poi lo portarono al decesso avvenuto nel 1881. La sua canonizzazione avvenne del 2003 ad opera di Papa Giovanni Paolo II che lo definì un “insigne evangelizzatore e protettore del continente nero“. Svolse un ruolo preponderante e cruciale nell'evangelizzazione del continente africano.

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