Sciopero scuola 25-26 settembre 2020: rischio nuova interruzione delle lezioni. Ecco i motivi della protesta
Dopo la riapertura delle scuole che è avvenuta lo scorso 14 settembre nella maggior parte delle regioni italiane e le chiusure che saranno causate dallo svolgimento delle elezioni regionali e del referendum del prossimo fine settimana, per la scuola si profila all’orizzonte la possibilità di una nuova chiusura il 24 e 25 settembre a causa di uno sciopero sindacale. I presidi lamentano il rischio di nuove interruzioni dell’attività didattica.
Lo sciopero del 24 e 25 settembre
I docenti ed il personale potrebbero scioperare per due giorni a seguito di una agitazione che Unicobas, Cobas Sardegna, Usb e Cub scuola hanno indetto per il 24 e 25 prossimi. Il giorno successivo è prevista una manifestazione, indetta dal Comitato “Priorità alla scuola”, che ha trovato anche l’adesione di altre sigle sindacali della scuola come Cobas, Uil Scuola, Snasls, Cisl Scuola e Flc Cgil. Di fronte a questa serie di agitazioni il presidente dell’associazione italiana Presidi, Antonello Giannelli, ha dichiarato che non conoscendo in anticipo le adesioni, se la situazione non permettesse lo svolgimento delle lezioni gli studenti sarebbero costretti ad uscire dalle scuole.
L’intervista rilasciata a “Il Messaggero”
In una intervista che è stata pubblicata sul quotidiano romano “Il Messaggero” Antonello Giannelli ha precisato che “il preside non può sapere prima quali e quanti docenti aderiranno alla protesta” e quindi le scuole potrebbero trovarsi in condizioni di difficoltà e non garantire il servizio che in questo periodo è stato anche modificato proprio a causa del Covid. Giannelli ha quindi precisato che senza la presenza dei docenti non sarà possibile lo svolgimento regolare delle lezioni. Nello stesso tempo gli istituti scolastici saranno regolarmente aperti e solo dopo l’entrata degli studenti sarà possibile sapere se si terranno tutte le lezioni. Potrebbe quindi essere necessario convocare i genitori perché vengano a riprendere i loro figli, se minorenni. Le regole da seguire in questa fase, prima tra tutte quella del distanziamento sociale, rendono infatti impossibile l’accorpamento delle varie classi. Inoltre saranno difficili anche le “sostituzioni lampo” data la carenza di personale docente in questa prima fase dell’anno scolastico.
Le richieste dei sindacati
Tra le richieste che hanno portato alla proclamazione di questo sciopero una riguarda il numero massimo degli alunni per classe, che si vorrebbe portare a 15, una l’elaborazione di un piano riguardante l’edilizia scolastica, ed una la stabilizzazione di 150mila insegnanti precari, oltre all’assunzione di altri 240mila nuovi docenti, per far fronte alle esigenze attuali. Oltre a queste l’incremento del personale per le scuole dell’infanzia, dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi e tecnici. Secondo i sindacati le risorse per queste assunzioni potrebbero essere ricavate dal Recovery Fund.
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