Sciopero treni Milano domani, venerdì 17 febbraio 2023: ecco quali treni si fermeranno e le fasce orarie garantite, previsioni meteo

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La giornata di domani vedrà il traffico ferroviario dimezzato nella città di Milano a causa dello sciopero indetto da alcune sigle sindacali

La giornata di venerdì 17 febbraio potrebbe rappresentare un vero e proprio incubo per chi deve spostarsi per lavoro in Lombardia, soprattutto nella città di Milano a causa dello sciopero trasporti. A fermarsi, fra gli altri mezzi, saranno anche i treni di Trenord a causa dello sciopero generale dei lavoratori del trasporto pubblico locale. Una astensione proclamata dalle sigle sindacali Usb lavoro privato e Al Cobas e che durerà per le intere 24 ore. Nella fase di astensione sarà coinvolto l'intero personale del gestore dell’infrastruttura (Ferrovienord) ed avrà ripercussione sull'intera circolazione dei treni. Ad essere coinvolte, in particolar modo, saranno le linee regionali e suburbane che raggiungono Milano Bovisa e Milano Cadorna – da e per Saronno (S3), Seveso/Camnago (S4), Canzo/Asso, Novara Nord, Como Lago, Varese/Laveno – e la Brescia-Iseo-Edolo.

Fasce orarie garantite

Lo stop coinvolgerà, di riflesso, anche i servizi aeroportuali Malpensa Express su Milano Cadorna e Milano Centrale e S50 Malpensa Aeroporto-Bellinzona. L’Aeroporto di Malpensa ha già predisposto autobus sostitutivi, senza fermate intermedie, per ovviare a questo problema, coprendo le tratte Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto T1 (da via Paleocapa, 1) e tra Busto Fs e Malpensa Aeroporto T1. Ovviamente, come avviene sempre in questi casi, saranno previste delle fasce orarie interamente coperte e garantite dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. I treni che hanno origine su rete RFI comunque garantiranno ola tratta completa qualora transitassero negli orari 6-9 e 18-21 dalle stazioni di cambio rete – Milano Bovisa e Seregno.

Le ragioni della protesta

Lo stato di agitazione è stato proclamato, secondo quanto riporta un comunicato ufficiale delle sigle sindacali per richiedere “la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e energia, congelamento e calmiere dei prezzi di beni primari e combustibili; blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina”. La protesta riguarda anche i penalizzanti salari d’ingresso: le parti sociali hanno richiesto l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti. CONTINUA A LEGGERE…

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