Tumore alla prostata, le parole del professor Luca Carmignani: ‘Gioca un ruolo non trascurabile la componente..’
Il tumore alla prostata è abbastanza comune fra gli uomini, specie quando si superano i 50 anni. Si registrano circa 36mila nuovi casi ogni anno. E’ una malattia che può essere curata con successo se diagnosticata precocemente. Non vi sono fattori di rischio veri e propri e incidono poco gli stili di vita. E’ comunque importante evitare cattive abitudini, come la sedentarietà e un’alimentazione non regolata, come riporta gazzetta active.
Le parole del professore Carmignani
Un’attività fisica costante e seguire una dieta povera di grassi animali sono due condizioni utili. Il professor Luca Carmignani, direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, spiega che nel tumore alla prostata gioca un ruolo non trascurabile la componente ereditaria. Chi ha familiari che hanno avuto questa malattia dovrebbe anticipare l’inizio di dei controlli di 5 anni rispetto agli altri, che possono iniziare a 50 anni.
La diagnosi
Per la diagnosi oltre alla visita urologica serve anche un esame del Psa. Se i valori di Psa sono alterati, allora la situazione va approfondita con una risonanza magnetica, che permette di osservare la presenza di eventuali noduli, di cui accertare la natura con una biopsia. Se sono presenti valori fuori norma del Psa, non significa che ci sia un tumore, bisogna approdondire. Se la patologia si è diffusa in altre parti del corpo si ricorre all’ormonoterapia, che consente di cronicizzare il tumore, che già di per sé ha un’evoluzione lenta.
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La sopravvivenza
Per quanto riguarda la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi dipende molto quando si iniziano le cure il tumore a quale stadio è. Grazie a terapie sempre più efficaci e a diagnosi precoci oggi è superiore al 90% la sopravvivenza a 5 anni dalla scoperta della malattia, conclude il professor Carmignani.
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