
A settembre è entrata nel vivo la stagione degli uragani sull’Atlantico
La stagione degli uragani nell’oceano Atlantico, ufficialmente iniziata lo scorso 1 giugno ma anticipata dalla tempesta Andrea formatasi in mare aperto tra il 20 e il 21 maggio, è entrata nel vivo solamente nell’ultimo mese, con una serie di sistemi anche distruttivi. Prima di settembre infatti, solamente 3 sistemi erano stati nominati sull’Atlantico: Andrea, come detto, è stata una rapida tempesta che non ha interessato nessun luogo abitato, mentre l’uragano Barry, classificato come categoria 1 al momento del landfall, ha toccato terra sulla Louisiana il 13 luglio scorso. Per avere un altro sistema in grado di raggiungere il rango di tempesta si è dovuto aspettare poi il 21 agosto, quando si è formata Chantal, nei pressi della Florida. Questo sistema è rimasto classificato come tempesta tropicale per sole 24 ore, con venti massimi fino a 65 km/h, prima di essere degradata a depressione post tropicale.
A fine agosto Dorian devasta le Bahamas e risale gli Stati Uniti
Il quarto sistema della stagione atlantica si è formato in aperto oceano subito dopo la tempesta Chantal, esattamente il 23 agosto. Quello che è poi diventato uno dei più forti uragani ad aver mai compiuto landfall nell’Atlantico, ha attraversato dapprima le Antille meridionali fino a toccare terra sulle Isole Vergini americane con venti fino a 130 km/h. Dai Caraibi, l’uragano Dorian ha continuato a muoversi verso Nord acquistando sempre più potenza, passando dalla categoria 2 alla 4 in sole 9 ore: al momento del secondo landfall sulle Bahamas, questa tempesta era classificata come uragano di categoria 5, il massimo sulla scala Saffir Simpson, con venti medi fino a 295 km/h e raffiche superiori a 300 km/h. Dopo aver devastato le Bahamas, Dorian si è diretto verso gli Stati Uniti, risalendo tutta la East Coast: due sono stati i landfall, uno in North Carolina come uragano di categoria 1, e l’altro in Nova Scotia, come ciclone extratropicale ma equivalente ad un uragano di categoria 2.
A settembre ben 7 sistemi sono formati sull’oceano Atlantico

L’uragano Dorian è stato uno dei più potenti ad aver mai toccato terra sul bacino Atlantico, con venti medi fino a 295 km/h. Fonte: wikipedia.org
Dopo un inizio in sordina quindi, la stagione degli uragani nell’Atlantico è entrata nel vivo con il devastante uragano Dorian, a quale sono seguiti ben 8 sistemi, 7 dei quali tutti formatesi nel mese di settembre. In particolare, il più forte è stato l’uragano Humberto, il quale si è sviluppato lo scorso 13 settembre al largo delle Bahamas prima di sfiorare le Bermuda: i suoi venti medi sono arrivati a toccare i 205 km/h, rendendolo un uragano di categoria 3. Subito dopo Humberto, una serie di sistemi hanno animato l’oceano Atlantico: la tempesta tropicale Imelda è stata la responsabile delle alluvioni in Texas, sulla stessa zona già flagellata dall’uragano Harvey solo 2 anni fa, mentre in questo momento Jerry, Karen e Lorenzo non hanno ancora esaurito i loro effetti, anzi. Attenzione soprattutto a quest’ultimo, potenzialmente pericoloso anche dal lato europeo…
Uragano Lorenzo: la prossima settimana è atteso sull’Europa
Stando alle ultime uscite dei principali modelli meteo, il sistema che desta più preoccupazioni al momento è proprio Lorenzo, il quale ha appena raggiunto il rango di uragano. Questa tempesta si è formata lo scorso 22 settembre proprio davanti alle coste africane, a Sud di Capo Verde, andando man mano ad intensificandosi: ora, secondo quanto mostrato dai modelli, il sistema potrebbe acquisire ancora più potenza fino diventare un uragano di categoria 3 o superiori, dirigendosi dritto verso le Azzorre. Le isole portoghesi potrebbero essere interessate dal passaggio di Lorenzo già all’inizio di ottobre: secondo GFS, l’uragano potrebbe essere ancora di categoria 2, con venti superiori ai 170 km/h.
Possibile arrivo di Lorenzo anche sull’Europa continentale
Conoscere con così tanto anticipo la traiettoria esatta di un sistema come Lorenzo è praticamente impossibile, ma i modelli ci forniscono con una buona approssimazione quelle che potrebbero essere le zone con la più alta probabilità di impatto da parte dell’uragano. Come detto, buona parte dei modelli concorda sul possibile coinvolgimento diretto delle Azzorre, mentre a seguire l’uragano, probabilmente come ciclone extra tropicale, potrebbe raggiungere anche l’Europa continentale. Ad ora Francia e Isole Britanniche sarebbero le più esposte al possibile arrivo di Lorenzo nella seconda parte della prossima settimana ma si tratta solamente di una prima tendenza.
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