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Aifa annuncia la sospensione di un antivirale: “Scarsi benefici per la salute dei pazienti”, ecco di quale si tratta

Era stato considerato essere un'arma molto efficace contrastare i sintomi del Covid-19, ma alla prova dei fatti non avrebbe dato i benefici sperati

Aifa annuncia la sospensione di un antivirale: “Scarsi benefici per la salute dei pazienti”, ecco di quale si tratta
L'Ema boccia la pseudoefedrina per alcune tipologie di pazienti

Il parere negativo dell’Ema ha portato alla sospensione del farmaco che durante la pandemia è stato somministrato a 4 milioni di pazienti

L’Aifa ha detto stop ad un farmaco antivirale che era stato molto utilizzato contro il Covid e che era stato sperimentato con efficacia alterna contro il virus. In una nota ufficiale la stessa Aifa ha spiegato che il Comitato Tecnico Scientifico, nella sua riunione del 10 marzo ha deciso di “sospendere l’utilizzo del medicinale antivirale (molnupiravir) a seguito del parere negativo formulato dal Comitato per i medicinali a uso umano Chmp dell’Agenzia europea del farmaco Ema in data 24 febbraio 2023”.

L’autorizzazione in emergenza e poi la bocciatura

Di fatto il Molnupiravir non avrebbe evidenziato benefici clinici in termini di riduzione della mortalità e dei ricoveri ospedalieri. La stessa Aifa ha spiegato che i motivi del ritiro del farmaco non sarebbero da additare alla sicurezza del farmaco stesso. Il farmaco era stato inizialmente reso disponibile per trattare le forme moderate del Covid-19 ottenendo l’uso in emergenza. Il provvedimento di sospensione diventerà operativa solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

La bocciatura del farmaco è diventata un caso a livello europeo

Il medicinale in questione viene commercializzato sotto il nome di Lagevrio (molnupiravir). Era stato considerato essere un’arma molto efficace contrastare i sintomi del Covid-19 e i primi risultati erano stati molto promettenti. Poi, a dispetto dei risultati positivi in fase di approccio, l’Ema ha deciso di bloccarne l’uso creando un vero ‘caso’ a livello europeo. I dati del 2021 avevano evidenziato un’efficacia più bassa rispetto a quella emersa dai risultati provvisori e questo era stato un primo campanello d’allarme. CONTINUA A LEGGERE…

Le case farmaceutiche non ci stanno e hanno chiesto il riesame

Secondo quanto dichiarato dal Chmp “il beneficio clinico” di molnupiravir nel trattamento di adulti con Covid-19 il rischio di sviluppare forme gravi “non può essere dimostrato”. Dopo questa decisione, Merck e Ridgeback Biotherapeutics, le due aziende che producono questo farmaco, hanno deciso di presentare richiesta di riesame del parere ritenendo che la tesi del Chmo “non rifletta i dati inequivocabili generati dallo studio di Fase 3 Move-Out e dagli studi real-world che dimostrano l’impatto positivo che molnupiravir può fornire ai pazienti, riducendo il rischio di ospedalizzazione e morte negli adulti con progressione severa di malattia”. Le due aziende, nella nota ufficiale, hanno anche rilevato che sono state ben 4 milioni le persone trattate con questo farmaco durante la pandemia.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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