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Allarme dei medici: ogni anno mangiamo mezzo kg di insetti senza saperlo. Le conseguenze

Gli insetti stanno prendendo sempre più piede, dal punto di vista alimentare, nell'Europa occidentale: ecco in quali cibi di consumo quotidiano "si nascondon"

Allarme dei medici: ogni anno mangiamo mezzo kg di insetti senza saperlo. Le conseguenze
Foto Pixabay.com

Un rapporto della FDA (Food and Drug Administration) fa luce su un dettaglio inaspettato riguardo l’alimentazione “occidentale”: ecco di cosa si tratta

Annuncio clamoroso (e per certi versi inaspettato) per l’intera popolazione mondiale: la FDA (Food and Drug Administration) ha rivelato che le persone mangiano ogni giorno 500 grammi di insetti senza saperlo. E dunque dove si nasconderebbero queste tracce di un cibo che, soprattutto in Italia, ad eccezione di appositi composti o farine, fa fatica ad imporsi dal punto di vista culinario? Ecco il rapporto dell’ente governativo internazionale.

In che cibi si trovano gli insetti

Secondo la FDA ci sarebbero fino a 60 frammenti di insetti ogni 100 grammi di cioccolato e altrettanti nei cosmetici, soprattutto i rossetti. E non è tutto: anche succhi e yogurt alla fragola e al mirtillo conterrebbero cocciniglia, ovvero il derivato dalla coccinella che viene utilizzato come colorante. In Italia è stato subito lanciato l’allarme ma non per un discorso di “tradizione nazionale”, bensì per il rischio di provocare gravi conseguenze soprattutto nei bambini. Ma perché?

L’allarme della SIAIP

Michele Miraglia Del Giudice, Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP), ha spiegato che gli insetti “rappresentano dal punto di vista alimentare un’insidia soprattutto per i bambini che sviluppano reazioni allergiche, al punto che si sospetta possano essere implicati in casi di anafilassi rimasti senza spiegazione. Il consiglio è di controllare sempre le etichette, anche se a volte le farine di cocciniglia, grillo e verme giallo sono indicati solo come coloranti E120“.

Problemi anche per alcuni allergici

Gli insetti sarebbero un problema, sempre parlando di cibi, anche per i soggetti allergici agli acari della polvere o ai crostacei (non tutti, dipende da caso a caso, soprattutto quelli sensibilizzati ai panallergeni cross-reattivi come Der p10 per l’acaro della polvere o Pen a1 per i crostacei). “La prevalenza dell’allergia alimentare agli insetti in Europa – ha spiegato il Prof. Miraglia Del Giudice – è scarsamente documentata a causa della mancanza di test diagnostici standardizzati, complicando la conferma della diagnosi. In casi di incertezza tra sensibilizzazione positiva e anamnesi dubbia, si può considerare il test di provocazione orale (Tpo) solo in circostanze molto specifiche. La comprensione dell’allergenicità degli insetti commestibili è ancora un’area di ricerca in evoluzione, con la prospettiva di identificare anafilassi precedentemente considerate senza spiegazioni“.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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