Due virus potrebbero essere la causa scatenante delle epatiti: ecco i risultati di alcuni studi recenti
I misteriosi episodi di epatite nei bambini che si sono verificate nel corso della primavera del 2022 e che hanno riguardato oltre un migliaio di casi hanno destato allarme nella comunità scientifica. Per cercare di spiegarne le cause gli scienziati dell’Università di Glasgow, dell’University College di Londra e dell’Università della California a San Francisco hanno svolto alcuni studi approfonditi i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
Cosa si è scoperto
Il dato saliente che è emerso da questi studi è stata la possibile correlazione tra le epatiti pediatriche e la presenza di due agenti patogeni: l’adenovirus umano AAV2 e il betaherpesvirus umano HHV-6B. In genere le epatiti si verificano raramente nei bambini. L’epatite è un’infiammazione del fegato che nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente, ma nei casi più gravi si può evolvere in cirrosi epatica e tumore del fegato. I casi di epatite che hanno riguardato i bambini hanno causato 20 decessi.
Cosa hanno rilevato gli studi scientifici
Gli studi scientifici del passato avevano rilevato una correlazione tra adenovirus umani, infezioni respiratorie e gastroenterite. Uno dei primi studi la cui autrice principale è stata l’esperta Emma Thomson, ha confrontato il tessuto prelevato dal fegato dei bambini positivi con quello raccolto da 74 coetanei sani. Si è scoperto che nell’81 per cento dei casi di positività è stata registrata la presenza di adenovirus. Si è anche scoperto che nel 93 per cento dei casi di bambini positivi all’epatite era presente il gene per l’antigene leucocitario umano, una molecola che consente al nostro sistema immunitario ad individuare le cellule infette. CONTINUA A LEGGERE…
Le conclusioni degli studi
Da questi studi si è evinto che alcuni soggetti sarebbero geneticamente più suscettibili a contrarre determinate forme di epatite. In un secondo studio condotto su 38 casi di epatite sono stati rilevati bassi livelli di betaherpesvirus umano 6B (HHV-6B), mentre nel terzo studio redatto dagli scienziati guidati da Charles Chiu e condotto su 16 pazienti pediatrici positivi all’epatite l’adenovirus è stato rilevato nel 93 per cento dei bambini infetti. Secondi gli scienziati la tempistica di queste insolite malattie epatiche potrebbe dunque essere correlata a una serie di agenti patogeni che potrebbe chiamare in causa anche i problemi al sistema immunitario determinati dalle restrizioni per il Covid che hanno reso i bambini meno resistenti a determinati agenti patogeni.
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