Allerta alimentare, il Ministero della Salute ha bloccato alcuni lotti di cioccolata per rischio chimico
Proseguono i richiami da parte del Ministero della Salute di alcuni prodotti alimentari. I richiami di solito riguardano il rischio di contaminazione batterica o chimica. Quando il ministero effettua il richiamo, il produttore provvede a ritirare dai supermercati i lotti interessati e si invita a non consumare il prodotto. Nelle scorse ore il Ministero ha bloccato diversi lotti di preparato di cioccolata calda a causa di rischio chimico. In questo caso preciso si segnala la presenza di ossido di etilene oltre i limiti di legge.
Il prodotto ritirato
Il prodotto ritirato è un preparato per cioccolata calda. Vediamo cosa rischiano i consumatori che assumono questi prodotti. Il prodotto è un preparato in polvere per cioccolata classica. Il motivo del ritiro segnalato dal Ministero è la possibile presenza di ossido di etilene nei semi di farina di carrube. Il marchio del prodotto è Naturera Polot e il nome del prodotto commercializzato è General Fruit Srl, come riporta checucino.it e come si può leggere sul portale del ministero della salute.
I lotti interessati
Il nome del produttore di questo prodotto è Granulati Italia Spa. Sul portale del ministero si legge che la sede è in Via B. Colleoni, 10 – 24040 Boltiere (BG). I lotti interessati sono i seguenti: L21000001, data di scadenza all’11/01/24 venduto in confezioni da 500 g; L20007692, data di scadenza 21/09/23 venduto in busta da 28 g, L21000158 data di scadenza 18/01/24 venduto in confezioni da 1 kg; L20008906, data di scadenza 16/11/23 venduto in confezioni da 500 g, L20008130 data di scadenza al 16/10/23 venduto in confezioni da 500 g, L20009087 con data di scadenza al 01/12/23 venduto in confezioni da 1 kg, L21003132 con data di scadenza al 18/04/24 venduto in confezioni da 1 kg.
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Le avvertenze del Ministero
Nelle avvertenze del Ministero si legge che si invitano i consumatori ad evitare l’acquisto e il consumo di questi lotti di prodotto, rendendo le confezioni al punto vendita. In questi casi infatti, anche quando si tratta di presunto rischio, il prodotto non va assolutamente consumato.
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