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Allerta alimentare integratori dalla Francia: rischio effetti avversi

L'allerta alimentare proviene dalla Francia e riguarda il consumo esagerato di integratori a base di curcuma: ecco cosa si è scoperto

Allerta alimentare integratori dalla Francia: rischio effetti avversi
Allerta alimentare, l'allarme lanciato dalla Francia sugli integratori alla curcuma (foto Pixabay)

Allerta alimentare, sotto accusa in Francia gli integratori a base di curcuma: ecco i dettagli

Dalla Francia è stata lanciata un’allerta alimentare piuttosto preoccupante che riguarda una delle spezie più in voga negli ultimi anni, molto apprezzata per le sue grandi proprietà benefiche: la curcuma. Secondo quanto riportato da Anses, ovvero l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Sanitaria, l’uso della curcuma sarebbe più salutare in cucina ma non sotto forma di integratori alimentari. L’allarme è stato lanciato anche in base ad alcuni casi saliti alla ribalta nel 2019 di epatiti causate proprio dall’assunzione di integratori a base di curcuma, sebbene sia stato ben chiarita l’assenza di correlazione.

Cosa si è scoperto

La causa di tali epatiti potrebbe attribuirsi all’interazione con altri farmaci, anche se mancano le opportune evidenze scientifiche. Rimanendo in Francia, Anses è venuta a conoscenza dell’esistenza di circa un centinaio di casi di reazioni avverse riconducibili probabilmente alla curcuma o curcumina. In 15 casi la diagnosi è stata di epatite. Pochi giorni fa è stato diramato un comunicato dell’EFSA dove viene specificato il limite della dose giornaliera accettabile (DGA) di curcumina che si può assumere in una giornata: tale limite non deve superare i 180mg. Questo valore è stato stimato in base a una persona adulta dal peso di circa 60kg.

Il dosaggio massimo

Relativamente agli integratori, Anses ha dichiarato tuttavia che nel caso di integratori di curcuma, il dosaggio non dovrebbe superare i 153mg al giorno. Tuttavia, conviene porre l’attenzione su un punto cruciale, ovvero la composizione di alcuni nuovi integratori che vengono formulati in modo da rendere la biodisponibilità della curcumina maggiore, semplicemente abbinandola ad altre componenti quali la piperina nei casi più semplici o addirittura servendosi di nanocellule colloidali nei casi più complessi. Sempre secondo quanto spiegato da Anses, le forme classiche di integratori presentano curcumina sotto forma di polvere di rizoma di curcuma oppure di estratti di curcuma arricchiti in alcuni casi con curcumina. CONTINUA A LEGGERE…

I rilievi sulle composizioni

Le nuove composizioni di integratori invece prevedono delle combinazioni di curcumina con olii essenziali di piperina o curcuma, o in alternativa fitostomi, micella, incapsulamento da cuclodestrine e molte altre tipologie, ben diverse dai classici integratori. Dunque, data la maggiori disponibilità di curcumina, il consumatore si potrebbe trovare a sua insaputa a consumare un prodotto potenzialmente pericoloso assumendo tali integratori di nuova concezione. Per questa ragione, sarebbe opportuno che i produttori indicassero in maniera puntuale la biodisponibilità di curcumina, così da poter definire una dose massima assumibile. Nessun rischio invece deriverebbe dall’uso in cucina della curcuma, data la sua scarsa presenza (27mg al giorno) da parte delle persone che ne fanno un grande uso.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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