Allerta Alimentare, l'Ue autorizza la produzione di vino miscelato ad acqua: l'allarme della Coldiretti

Vino annacquato, ecco l'ultima trovata dell'Ue per ridurre il tasso alcolico del vino: l'allarme lanciato dalla Coldiretti

Allerta alimentare (foto: Pixabay)
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Allerta alimentare, la Coldiretti lancia l'allarme dopo la decisione dell'UE di autorizzare la vendita di vino annacquato

Non bastasse già la tagliola delle chiusure a minacciare l'economia italiana, ci ha pensato anche l'Ue ad attaccare uno dei beni di esportazione prodotto in Italia di maggior rilievo: il vino. L'ultimo espediente è stato quello di autorizzare la rimozione dall'alcol dal vino per abbattere parzialmente il tasso alcolico, sostituendolo con acqua. Una decisione che potrebbe tradursi in un vero e proprio attacco insensato a tutto il comparto vitivinicolo. Da leggere anche Allerta alimentare, pesticidi su frutta e verdura: lavare solo con acqua non basta

L'allarme lanciato dalla Coldiretti

Come se non bastasse, nell'intento dell'Ue vi è anche l'ipotesi di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo, nel solco di quanto già avviene per il tabacco. L'allarme è stato lanciato dalla Coldiretti che ha svelato i contenuti del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue in cui si affronta la pratica dell'abbattimento alcolico parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare l'eliminazione totale o parziale dell'alcol nell'ambito di pratiche enologiche, con la possibilità di aggiungere acqua anche ai vini a denominazione di origine.

Un attacco al secolare processo di produzione dei vini

Alterandone il contenuto, il vino diventerebbe di certo una bevanda diversa che non potrebbe essere chiamata più “vino”. L'abbattimento del tasso alcolico sostituendolo con acqua muterebbe sensibilmente il secolare processo di trasformazione dell'uva in mosto e quindi in vino . “Un inganno legalizzato – fa sapere la Coldiretti – per i consumatori che si trovano a pagare l'acqua come il vino". Questo precedente potrebbe mettere seriamente a repentaglio l'identità del vino italiano ed europeo. Una deriva molto pericolosa che metterebbe seriamente a rischio l'export agroalimentare nazionale.


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Le altre “sparate" da Bruxelles

Questa nuova “trovata” dell'Ue potrebbe anche vanificare anni di lotte per arginare quelle classiche e illecite frodi con cui i vini venivano “allungati” per aumentarne il volume all'interno delle botti. Un “trucco da cantina" che alterava un prodotto che è genuino e amabile solo se interamente realizzato a base di uva. Bruxelles ha anche autorizzato il vino prodotto addirittura “senza uva" ma solo con fermentazione della frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica, come si legge in un comunicato della Coldiretti, “che altera la natura stessa del vino che storicamente e tradizionalmente è solo quella interamente ottenuta dall'uva “.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.