La Commissione ha introdotto nuove misure che vietano il commercio di integratori contenenti aloe-emodina: i dettagli
In data 8 aprile la Commissione europea ha vietato espressamente il commercio di integratori contenenti aloe-emodina. Una notizia che ha spiazzato i tanti estimatori di questi integratori naturali usati per diversi anni per il trattamento di alcuni disturbi. La Commissione europea ha messo al bando tutti i derivati dell’idrossiantracene che fanno parte della composizione naturale dell’aloe. Una decisione che ha indotto i produttori di questi integratori a scendere sul piede di guerra contro le istituzioni, firmando una petizione.
Il contenuto del provvedimento
Non si tratta di una decisione inattesa per i produttori di queste sostanze, anche perchè nel 2020 la stessa Commissione Europea, mediante una consultazione pubblica, aveva proposto di mettere al bando l’aloe per questioni di sicurezza. Sul banco degli “imputati” erano finiti gli integratori alimentari contenenti derivati idrossiantracenici (HAD), ottenuti dall’aloe vera ma non solo. L’entrata in vigore del nuovo reglamento UE 2021/458 ha definitivamente affossato ogni speranza dei produttori, introducendo il divieto di vendita di prodotti contenenti non solo aloe-emodina, ma anche dantrone, emodina e tutti i prodotto contenenti derivati dell’idrossiantracene.
Cosa sono gli idrossiantraceni
Gli idrossiantraceni si trovano in natura sottoforma di molecole chimiche di origine naturale che possono essere reperibili in alcune piante come il rabarbaro, la senna, la cassia e la frangula.Il nuovo regolamento, nel dettaglio, ha messo al bando l’aloe-emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza, tutte le preparazioni che sono formulate con foglie di specie di Aloe contenenti i derivati dell’idrossiantrocene e tutte le preparazioni contenenti dantrone. Un vero e proprio giro di vite che ha tolto dal commercio una quantità rilevante di integratori di uso comune.
La contromossa delle aziende coinvolte dalle nuove misure
Il provvedimento ha seminato il panico in tutta la filiera coinvolta nella produzione di questi prodotti. Ecco perchè l’Ehpm (European Federation of Associations of Health Product Manufacturers) ha deciso di passare al contrattacco promuovendo una petizione che critica aspramente il nuovo regolamento le cui decisioni sarebbero affette da “evidenti carenze scientifiche”, rivendicando altresì la sicurezza dell’aloe. E’ stata anche lanciata la campagna #WeFightForNaturalHealth con la quale l’associazione ha chiesto maggior tempo per “valutare i problemi di sicurezza”. Il rischio paventato dall’associazione è che questa decisione potrebbe mettere seriamente a rischio migliaia di posti di lavoro in tutta l’Ue.
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