Allerta alimentare per ossido di etilene: ritirati altri prodotti dai supermercati

Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato di un noto integratore alimentare: ecco di quale si tratta e perché

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Ritirato un noto prodotto alimentare molto utilizzato in Italia: ecco quale e qual è il rischio per la salute

Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro immediato dal mercato di un integratore alimentare a base di estratti vegetali, nel quale sono stati rinvenuti elevati livelli di ossido di etilene. Si tratta nello specifico di una sostanza largamente impiegata nell'industria alimentare, in particolare per sterilizzare o disinfettare il cibo, prevenire la formazione di muffe o batteri.

Allarme ossido di etilene: ecco l'integratore

Il richiamo da parte del Ministero della Salute riguarda due lotti di un integratore alimentare a base di estratti vegetali commercializzato con il nome Bamboo, 60 capsule da 300mg. L'integratore è prodotto dalla KOS Srl nello stabilimento sito in località Carmignano in provincia di Prato. I due lotti interessati sono il n.6698 e il n.7533 riportanti come data di scadenza la data del 12/2023 per il primo lotto e quella del 07/2024 per il secondo lotto.

Il motivo del richiamo, come riportato dal Ministero della salute, è la presenza oltre i limiti consentiti per legge di ossido di etilene e cloro etanolo in una delle sue materie prime, la Bambusa arundinacea. L'invito ai consumatori è quello di non utilizzare tale integratore alimentare, ma di riportarlo nel luogo in cui è stato acquistato in modo da poterlo sostituire con altro prodotto o in alternativa ottenere il rimborso.

Non solo integratori alimentari

I prodotti che maggiormente contengono la sostanza indiziata sono: semi di sesamo, zenzero, curcuma, amaranto, scalogno essiccato, psillio, diversi tipi di spezie, integratori e riso. Basti pensare che tra il 2020 e il 2021 sono stati ritirati dal mercato più di 200 prodotti, tutti con quantitativi di ossido di etilene ben sopra il limite consentito. Nonostante da più parti si sia chiesto all'Unione Europea di rivalutare la propria posizione in merito ai quantitativi di ossidi di etilene ammessi negli alimenti, per evitare sprechi alimentari, l'Unione è stata irremovibile adducendo come risposta che la salute delle persone viene prima di qualsiasi cosa.

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Ossido di etilene: perché è pericoloso?

La pericolosità dell'ossido di etilene nei prodotti destinati all'alimentazione sta nel fatto che è considerata cancerogena e tossica per la riproduzione, in grado di favorire lo sviluppo di leucemie e linfomi. A tal riguardo, l'Unione Europea ha bandito tale sostanza già dal 1991. Purtroppo, in altre zone del mondo come in India, Stati Uniti e Canada, continua ad essere utilizzata nella filiera alimentare senza alcun tipo di regolamentazione. Per questo motivo, fino al 2021, l'Unione Europea aveva deciso di vietare l'importazione di alimenti che contenevano più dello 0,05mg/kg di ossido di etilene, mentre a partire dal 2022 il limite è stato innalzato a 0,1mg/kg, ad esclusione degli alimenti per neonati, per i quali il limite scende allo 0,01mg/kg.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.