Allerta Alimentare, pericoloso batterio in Pizze surgelate prodotte da noto marchio italiano: maxi ritiro, ecco dove

Sono 75 le persone che in Francia avrebbero manifestato i sintomi di contaminazione da Escherichia Coli dopo aver mangiato la pizza surgelata

Allerta alimentare (Foto archivio dimostrativa)
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Le autorità sanitarie francesi hanno provveduto al ritiro precauzionale di alcuni lotti di queste pizze surgelate

Ben 75 bambini e ragazzi sono stati colpiti dall’Escherichia coli, un pericoloso batterio che può mettere seriamente a rischio la sopravvivenza. Le autorità sanitarie francesi – Santé Publique France – hanno scoperto un possibile collegamento tra il consumo di pizze surgelate a marca Buitoni e il pericoloso batterio e stanno indagando in questi giorni su decine di casi di contagio e anche su due decessi. Il Paese registra un’impennata di Escherichia coli dal mese di febbraio e secondo alcune fonti di stampa locale, addirittura 41 persone sono in gravi condizioni. Le pizze della linea Fraîch’Up del noto gruppo Nestlé per precauzione, come si legge sul Fatto Quotidiano, sono state ritirate dal mercato. Si precisa però che le pizze non sono state vendute in Italia e pertanto chi acquista pizze surgelate Buitoni nei supermercati italiani non corre alcun rischio. Da leggere anche Allerta Alimentare, pesticidi rinvenuti all'interno di una pianta aromatica molto diffusa in Italia

Impennata di casi di Escherichia coli in Francia, indagine sanitaria negli stabilimenti alimentari della Nestlé

Prevalentemente le persone che sono state contaminate dal pericoloso batterio sono ragazzi fino a 18 anni d’età e secondo i dati ufficiali 41 persone avrebbero sviluppato un’infezione grave, mentre altri 34 casi sono in fase di valutazione. Le autorità sanitarie francesi indagano sull’origine del contagio e hanno scoperto un possibile collegamento con le pizze surgelate, marca Buitoni della linea Fraîch’Up e perciò hanno disposto il ritiro immediato del prodotto dagli scaffali in via precauzionale. Cartelli nei supermercati chiedono inoltre ai consumatori che hanno già acquistato la pizza di non mangiarla e di gettarla.

II provvedimento delle autorità sanitarie francesi

Il provvedimento amministrativo cautelativo interessa il prodotto con data di confezionamento dal giugno 2021 mentre la Direzione generale della Salute (DGS) ha disposto anche controlli nelle catene alimentari. La linea Fraîch’Up produce e distribuisce ogni settimana sul mercato tra le 100mila e le 150mila pizze, una quantità che richiede un lavoro notevole anche per il ritiro dagli scaffali. Viene richiesto perciò l’aiuto da parte dei consumatori che possono utilizzare la piattaforma SignalConso per segnalare la presenza di confezioni nei negozi e chiedere l’intervento delle autorità. Intanto gli stabilimenti della linea Fraîch’Up sono sottoposti a controlli speciali, sempre secondo quanto si apprende dal Fatto Quotidiano. Il direttore generale della Nestlé Francia, Jérôme Jaton, ha annunciato che due linee produttive a Caudry, a nord della Francia sono già chiuse per accertamenti sanitari e l’azienda è a disposizione delle autorità per individuare le possibili cause del contagio. La Direzione inoltre ha istituito un numero verde di emergenza per i consumatori che possono segnalare eventuali problemi. CONTINUA A LEGGERE..


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Il contagio tramite gli alimenti e i rischi per i soggetti fragili

Il batterio Escherichia Coli è presente nell’intestino umano, è innocuo e contribuisce a migliorare i processi di digestione. Alcuni ceppi però possono essere molto pericolosi per la salute. I sintomi più comuni della presenza del batterio sono cistite, dolori addominali, diarrea con perdite ematiche e febbre. L’infezione si cura con una terapia antibiotica tempestiva, ma i pazienti più fragili come bambini, anziani o immunodepressi possono sviluppare una grave forma di insufficienza renale che può portare anche alla morte. La contaminazione dei cibi è uno dei fattori di trasmissione del contagio, il batterio infatti resiste anche ad alte temperature pertanto, la cottura degli alimenti non influisce sulla diffusione dell’Escherichia coli.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.