Allerta farmaci in Italia: ecco quali medicinali sono a rischio secondo Farmindustria. I dettagli
Sta per arrivare un autunno difficile, non solo per l’aumento dei prezzi e il timore di razionamento del gas. Il tema che assume maggiore rilevanza è senza dubbio quello che riguarda la crisi energetica. Il costo del gas aumenta e i governi cercano di correre ai ripari. Adesso però c’è un’altra allerta, quella che riguarda la possibile carenza di farmaci. L’Associazione delle industrie farmaceutiche fa presente la seria possibilità che alcuni medicinali spariscano dal bancone delle farmacie, come riporta quifinanza.it.
Medicinali a rischio in Italia?
Uno dei comparti più esposti alla crisi globale è quello dell’industria siderurgica, che in diverse aree del nostro Paese ha già adottato provvedimenti emergenziali come l’anticipo dell’inizio delle ferie per i dipendenti. Le gravi criticità del periodo rischiano di imporre uno stop forzato anche ad alcuni settori che sembravano meno esposti. A lanciare l’allarme si è aggiunto nelle ultime ore anche il settore farmaceutico. Farmindustria fa sapere che si profila un reale scenario di carenza di farmaci. È a forte rischio anche la stessa sopravvivenza delle aziende produttrici di medicinali.
Le cause e i medicinali a rischio
La cause di questa crisi sono dovute gran parte al rincaro dell’energia, che mostra un incremento dei prezzi fino al +600% rispetto al 2021, fanno sapere da Farmindustria. Ad essere a rischio sono i cosiddetti medicinali essenziali, ossia quelli che permettono ai cittadini di convivere ogni giorno con le patologie più diffuse ma ormai non più considerate letali in Occidente.
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Le parole di Cattani
Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, spiega che la crisi energetica determina effetti indiretti aggiuntivi per le aziende farmaceutiche, con incrementi di tutti i fattori della produzione, materiali, imballaggi, manutenzioni, fiale e packaging. Non è possibile però aumentare i prezzi per i consumatori perché questi sono per larga parte vincolati dagli accordi sottoscritti con l’Aifa.
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