Ecco quali sono i prodotti alimentari che più frequentemente sono oggetto di allerte alimentari
Negli ultimi anni il numero delle allerte alimentari diramate dagli enti che si occupano di sanità e salute, è cresciuti a dismisura. Soprattutto nell’ultimo anno si è proceduto al ritmo di un’allerta alimentare al giorno. In totale, nell’ultimo anno le segnalazioni di provvedimenti di richiamo di alimenti che presentavano anomalie di vario genere, sono state 422. La maggior parte di queste segnalazioni ha riguardato prodotti realizzati in paesi stranieri, dove sono state trovate tracce di pesticidi, metalli pesanti,micotossine, inquinanti microbiologici, diossine, additivi e coloranti oltre la soglia consentita.
I prodotti maggiormente contaminati
I dati Rasff al 1° aprile 2024 hanno evidenziato in maniera impietosa un aumento del fenomeno del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 60% dei casi circa, i prodotti contraffatti o alterati provengono da paesi extracomunitari. Fra i prodotti che hanno ricevuto il maggior numero di segnalazioni spiccano frutta e verdura, pistacchi, carote dall’Egitto, Fagioli del Madagascar, frutti di bosco congelati, succhi di arancia con sostanze vietate, ostriche contaminata da Norovirus, Seppie con cadmio dall’Albania, merluzzo cinese e cozze contaminate da Salmonella.
Le allerte che riguardano carne e cereali
Il 15% dei casi segnalati riguarda invece carne di pollo e di tacchino, soprattutto proveniente da Spagna, Olanda e Polonia, dove sono presenti grandi quantità di salmonella. Il 15% delle segnalazioni riguarda i cereali come il riso del Pakistan con pesticidi e aflatossine, origano turno con tossine naturali, Cumino indiano con residui di pesticidi. Per evitare di incappare in questi prodotti contaminati, sarebbe sempre meglio consumare solo prodotti a filiera corta o biologici.
Le recenti segnalazioni
Le ultime segnalazioni di pratiche ingannevoli riguardano una tipologia di salmone norvegese, per l’uso improprio che si fa del suo packaging. L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha presentato un esposto contro una pratica commerciale ingannevole che riguarda appunto un salmone affumicato con particolare riferimento al confezionamento. Questo prodotto viene presentato in un involucro ingannevole con una finestrella trasparente che evidenzia solo parzialmente il contenuto, facendo credere al consumatore che la quantità di salmone sia ben superiore rispetto a quella reale. Una pratica per ingannare e invogliare all’acquisto.
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