Alzheimer, ecco il primo farmaco che blocca la malattia: come funziona

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Alzheimer, ecco il primo farmaco che blocca la malattia

Nuovi passi avanti della scienza nella lotta contro l'alzheimer: è stato realizzato un nuovo farmaco sperimentale, come riporta il sito OkSalute.it, che può bloccare la progressione della patologia. A crearlo è stata l'azienda statunitense Biogen, tra le più attive nella ricerca alla cura per l'alzheimer. Vediamo in cosa consiste.

Aducanumab, il nuovo farmaco anti alzheimer

Il nuovo farmaco anti alzheimer, come riporta OkSalute.it, si chiama Aducanumab, un anticorpo speciale in grado di attaccare con successo la proteina beta-amiloide, la quale genera le placche dell'alzheimer infiammando e uccidendo i neuroni e le cellule cerebrali. Non si tratta di una medicina in grado di eliminare la patologia, ma di rallentarne l'evoluzione allungando la vita di chi ne è affetto. L'Aducanumab, dunque, si candida come risorsa importante contro la demenza senile. E pensare che fino a non molto tempo fa questo farmaco era stato accantonato…

Gli esperimenti falliti e la soluzione

I ricercatori, spiega OkSalute.it, erano già al lavoro da tempo sui test di Aducanumab ma i risultati deludenti avevano portato a provare altre strade per combattere l'alzheimer. Da nuove analisi, condotte in un secondo momento, è stato però scoperto che un dosaggio superiore di Aducanumab ha un effetto positivo sull'organismo. Cosa manca ora?

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Le parole dei ricercatori

“Aducanumab, se approvato dalla FDA, sarà il primo farmaco capace di curare l’alzheimer – ha dichiarato Michele Vendruscolo del dipartimento di chimica dell’Università di Cambridge, come riporta Ansa.it – e dimostra che intervenire sull’aggregazione del peptide beta-amiloide è un approccio terapeutico efficace. Questa dimostrazione aprirà la strada per lo sviluppo di altri composti ancora più potenti per l’alzheimer e per altre malattie neurodegenerative, inclusi Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica“.

Alzheimer, lo scenario per Aducanumab

La Biogen, azienda che ha lavorato allo sviluppo di Aducanumab, sta per richiedere alla Food and Drug Administration (e forse anche alla European Medicines Agency) l'autorizzazione per la messa in commercio del farmaco. I tempi di attesa per il verdetto delle commissioni è tra i 12 e i 24 mesi, periodo in cui i ricercatori continueranno a lavorare su questa medicina sperimentale che può rivoluzionare tutto.

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Herpes e Alzheimer, c'è un legame: ecco perchè

Herpes e alzheimer, due patologie che terrorizzano il mondo, Una colpisce la pelle, l'altra il cervello e i nervi. Così diverse ma, da oggi, un po' più simili. Già, perchè sembra che tra i due “spettri della salute" ci sia una clamorosa relazione. Un recente studio, infatti, ha messo in luce un collegamento che permetterebbe anche di capire come poterli contrastare.

Una ricerca condotta dalla neuroscienziata britannica Ruth Itzhaki, pubblicata sulla rivista Frontiers in Aging Neuroscience, mostra che l'herpes simplex virus 1 (noto anche come HSV1) sopravvive per sempre all'interno del sistema nervoso periferico della persona che lo contrae, per ripresentarsi periodicamente in situazioni di stress o debolezza. In parole povere, chi contrae il virus dell'herpes la prima volta non sempre ha la sicurezza di averlo debellato, specie se si è soggetti a nervosismi, preoccupazioni e ansie particolari. Da qui il collegamento con l'alzheimer, perchè alcuni test e analisi dimostrano che le demenze presenili sono più comuni nei soggetti che hanno contratto l'herpes.

Secondo la Itzhaki, dunque, c'è da sviluppare al più presto un vaccino contro l'herpes per evitare che, soprattutto nelle persone più anziane, il rischio di alzheimer sia ancor più alto. Come sempre in questi casi ci sarà comunque bisogno di nuovi test medici per accertare che il collegamento tra herpes e alzheimer sia tale al 100%.

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Alzheimer, ecco il primo farmaco che blocca la malattia: come funziona

Un'azienda statunitense ha realizzato un farmaco sperimentale per rallentare questa patologia degenerativa