La straordinaria scoperta potrebbe migliorare le terapie nella prevenzione del morbo di Alzheimer
Il Morbo di Alzheimer colpisce ogni anno in Italia circa 600 mila persone. Si tratta di una patologia neurodegenerativa causata dall’accumulo di placche nocive nel cervello. La ricerca scientifica sta lavorando alacremente per trovare le giuste contromisure che potrebbero rallentare la progressione della malattia, anche se al momento gli strumenti che abbiamo in mano continuano ad essere blandi e puramente palliativi.
L’incredibile scoperta
Ma un’equipe di scienziati della Tuft University del Massachusetts (USA) ha scoperto, di recente, le proprietà straordinarie di due composti naturali che sarebbero in grado di proteggere il nostro cervello da questa malattia particolarmente invalidante. Fra l’altro si tratta di due sostanze che assumiamo costantemente bevendo due bevande molto diffuse in tutto il mondo. Secondo i ricercatori della Tufts University le catechine del tè verde e il resveratrolo, che si trova nel vino rosso, avrebbero il potere di bloccare la crescita delle placche amiloidi.
Gli scienziati hanno testato 21 composti diversi
Proprio queste placche estremamente nocive, quando si aggregano nel cervello, annientano le cellule neurali causando i particolari sintomi che colpiscono i malati di Alzheimer, come perdita di memoria, disorientamento e confusione. Si tratta della stessa equipe di scienziati che, anni fa, ha scoperto che il virus dell’herpes concorre in maniera preponderante alla formazione di queste placche nel cervello. Nel corso della ricerca in questione, l’equipe di scienziati ha testato 21 diversi composti che avevano il potenziale di arginare la progressione dell’Alzheimer. CONTINUA A LEGGERE…
Cosa si è scoperto
Si è scoperto che assumendo regolarmente questi due composti, le catechine e il resveratrolo, si può comunque ottenere un miglioramento significativo. Ad affermarlo, in una intervista rilasciata alla rivista scientifica, Free Radical Biology and Medicine, è stata la professoressa Dana Cairns, tra gli autori dello studio in questione. Una scoperta che rafforza ancora di più la tesi che bere vino, in quantità moderata, può fare bene anche alla salute del nostro cervello, così come ha confermato le proprietà benefiche del tè verde.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.