Uno studio scientifico, pubblicato sulla rivista Acta Neuropatologica Communications, svela un campanello d’allarme della demenza senile
Il morbo di Alzheimer è una delle patologie più invalidanti esistenti: la demenza senile, infatti, ha come effetti dei gravi disturbi della memoria al punto da non ricordare semplici attività quotidiane o persone conosciute. Non esiste una vera e propria causa di questo declino cognitivo, anche se è possibile adottare comportamenti e abitudini che scongiurino questo problema, ma è stato individuato un fattore ben preciso il quale potrebbe innescare la sindrome. Ecco qual è, come riportato dalla rivista scientifica Acta Neuropathologica Communications.
Il fattore che accelera il morbo di Alzheimer
Un gruppo di medici del Centro di Medicina del sonno dell’ospedale “Molinette” della Città della Salute, in collaborazione con un team di ricercatori dell’Università di Torino, ha scoperto che la scarsa qualità del sonno è un accelerante per lo sviluppo del morbo di Alzheimer. In sostanza, fin dall’età giovanile, un sonno disturbato e molto frammentato può favorire l’instaurarsi di processi neurodegenerativi; dunque non è solo la quantità del sonno ad essere rilevante, ma anche la sua “qualità”.
Il dettaglio
Attraverso uno studio sui topi è stato evinto che la sola frammentazione del sonno ottenuta inducendo brevi risvegli, senza modificare il tempo totale del sonno e per un periodo di tre anni, compromette il funzionamento del sistema glinfatico e fa aumentare la proteina beta-amiloide. Il suggerimento, dunque, è quello di dormire nelle condizioni migliori possibili per evitare di svegliarsi tante volte.
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Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
