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Alzheimer, grazie a questo test non invasivo adesso si può individuare chi corre rischi: la scoperta rivoluzionaria

Il test si basa su un'accurata stima dei livelli di proteina p-tau217, una proteina spia che rileva i cambiamenti in nel cervello

Alzheimer, grazie a questo test non invasivo adesso si può individuare chi corre rischi: la scoperta rivoluzionaria
Alzheimer, i risultati di una ricerca scientifica (Foto Pixabay)

Un semplice test del sangue potrà scoprire chi corre rischi più alti e chi ha un rischio più basso di sviluppare la grave malattia

Un nuovo test sperimentato con successo da una equipe di scienziati britannica potrebbe identificare con precisione e con largo anticipo di tempo le persone che corrono un elevato, intermedio o basso rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Si tratta di un semplice test del sangue in grado di rilevare il rischio di Alzheimer fino a 15 anni prima che insorgano i sintomi. Se questo test venisse approvato rappresenterebbe una autentica svolta nella lotta contro questa diffusa forma di demenza.

Come funziona il test

Il test si basa su un’accurata stima dei livelli di proteina p-tau217, una proteina spia che rileva i cambiamenti in nel cervello durante l’Alzheimer. Come si apprende dal quotidiano britannico “Independent”, il testo approntato dalla società ALZpath sarebbe già disponibile in commercio. L’impiego di questo test renderebbe meno necessari le attuali indagini (molto invasive) che si effettuano oggigiorno. Infatti l’attuale test che viene svolto si basa su una puntura lombare o su una tecnologia di imaging disponibile in pochi centri.

Lo studio pubblicato su Jama Neurology

Secondo alcuni studi che sono stati effettuati da ricercatori svedesi, questo test del sangue rileva con precisione eventuali allerte che potrebbero preludere allo sviluppo dell’Alzheimer con la stessa accuratezza delle punture lombari. Lo studio su questi test che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “Jama Neurology” condotto su 786 persone ha evidenziato i benefici di questo test, che si è rivelato in grado di classificare il rischio Alzheimer, dal rischio basso al rischio alto. Da una ricerca dell’University College di Londra (Ucl, Gb) è emerso come questo test è in grado di anticipare fino a 15 anni prima il momento in cui compariranno i primi sintomi.

Le prospettive di cura dopo l’invenzione del test

Diagnosticare in anticipo la possibilità di sviluppare il morbo di Alzheimer potrebbe consentire di rendere molto più efficaci i trattamenti per prevenire la malattia, anche se la speranza concreta degli scienziati è quella di sperimentare terapie migliori o più efficaci. La combinazione di un semplice test di screening con un trattamento efficace per la malattia di Alzheimer potrebbe avere un impatto straordinario anche sulla qualità di vita del paziente. Secondo la tesi di Richard Oakley, direttore associato Ricerca e Innovazione dell’Alzheimer’s Society inglese, questo test rappresenterebbe “un passo estremamente positivo nella giusta direzione, la prova che gli esami del sangue possono essere altrettanto accurati di test più invasivi e costosi nel prevedere se una persona presenta segni cerebrali di Alzheimer”.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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