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Alzheimer, i primi segnali della malattia: ecco i campanelli d’allarme da non sottovalutare

Dalla fatica nel concentrarsi allo stato di ansia perenne: tutto ciò che c'è da sapere sui primi segnali del morbo di Alzheimer

Alzheimer, i primi segnali della malattia: ecco i campanelli d’allarme da non sottovalutare
alzheimer, Foto Pixabay.com

I campanelli d’allarme che fanno capire di stare per sviluppare il morbo di Alzheimer

Il morbo di Alzheimer è tra le malattie più invalidanti esistenti che, come tutti sanno, consiste nel non ricordare più cose o eventi (in maniera sistematica) fino a non riconoscere persone care o comunque note. Questa patologia degenerativa appare solitamente in età avanzata e non è collegata a fattori particolari, tuttavia esistono diversi accorgimenti o comportamenti che si possono adottare per ritardare il più possibile la comparsa della sindrome. In che modo però ci si può accorgere di stare per sviluppare l’Alzheimer? Ecco i sintomi tipici, riportati da Corriere.it.

I sintomi pre-Alzheimer

Alla base di questa malattia ovviamente c’è la memoria, dunque le relative capacità cerebrali: dunque dimenticare facilmente informazioni appena apprese o date ricorrenti come compleanni, anniversari o appuntamenti (aldilà dei possibili lapsus di memoria dovuti alla frenesia della vita quotidiana), il ripetere spesso le stesse cose o fare le medesime domande, utilizzare molto più frequentemente del solito appunti o strategie per circondare le cose, mettere oggetti in posti inconsueti o addirittura accusare gli altri di avervi rubato oggetti sono dei campanelli d’allarme importanti da non sottovalutare.

I segnali più gravi

Ci sono anche segnali più gravi come il sentirsi spesso confuso, triste o ansioso senza apparenti motivi, così come la sensazione di insicurezza e timore anche nelle situazioni più semplici, la mancanza di motivazioni o di interesse anche nelle cose che più fanno stare bene, il prendersi cura di se stessi in minor misura o in maniera incredibile (come uscire di casa in pigiama), fare fatica a concentrarsi o avere difficoltà nel pianificare le giornate. In questi casi, ovviamente, bisogna ricorrere al medico che prescriverà la terapia più adatta per scongiurare seri problemi di vita quotidiana.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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