
Morbo di Alzheimer: quali sono i segnali da cogliere nella fase iniziale e come prevenirlo in modo efficace
Il morbo di Alzheimer è una patologia cronica e progressiva che compromette le funzioni cognitive. Questa malattia, che rappresenta la forma più comune di demenza, colpisce prevalentemente gli anziani, ma esiste anche una forma precoce che può manifestarsi tra i 30 e i 60 anni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità circa il 5% degli over 60 ne è affetto. Il decorso, pur variando da paziente a paziente, porta a un progressivo deterioramento delle capacità di pensiero, memoria e comportamento, incidendo fortemente sulla qualità della vita di chi ne soffre e dei familiari. Ecco quali sono i segnali da cogliere nella prima fase della malattia, come riportato da Quotidiano.net.
I primi segnali cognitivi e comportamentali
I sintomi iniziali dell’Alzheimer possono essere subdoli e difficili da riconoscere. La perdita di memoria recente è tra i primi campanelli d’allarme: chi ne è colpito tende a dimenticare conversazioni, appuntamenti o informazioni appena apprese. Altri segnali includono la ripetizione delle stesse domande e la necessità di scrivere appunti per ricordare eventi quotidiani. Può verificarsi anche una difficoltà nel concentrarsi: attività semplici e abituali diventano improvvisamente complicate e affaticanti. In alcuni casi si riscontrano cambiamenti nella percezione visiva e spaziale, con problemi nella lettura, nel riconoscere i colori o nell’orientarsi negli ambienti familiari.
Cambiamenti nel linguaggio e nella personalità
Il morbo di Alzheimer incide anche sul linguaggio, causando difficoltà nel trovare le parole giuste o nel seguire una conversazione. Fin dalle prime fasi i pazienti possono perdere il filo del discorso e manifestare confusione durante la comunicazione scritta e parlata. Non di rado chi è colpito mostra atteggiamenti sospettosi, accusando i familiari di sottrarre oggetti smarriti. Cambiamenti di umore e personalità sono frequenti. Tali sintomi, sebbene inizialmente lievi, tendono a peggiorare con l’avanzare della malattia.
Prevenzione e strategie per rallentare la progressione
Anche se non esistono cure definitive per l’Alzheimer adottare uno stile di vita sano può aiutare a ridurre il rischio e rallentare la progressione dei sintomi. Una dieta equilibrata, come la mediterranea, ricca di frutta, verdura e grassi sani, è fondamentale. L’attività fisica regolare, l’astensione da fumo e alcol e il mantenimento di relazioni sociali attive contribuiscono alla salute cerebrale. Importante è anche stimolare la mente: svolgere cruciverba, leggere, partecipare a giochi da tavolo o visitare musei aiuta a mantenere le connessioni neuronali attive. Queste semplici abitudini, se praticate con costanza, possono fare la differenza nella prevenzione della malattia.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.