Alzheimer, in arrivo il vaccino per prevenire e rallentare la malattia? Tutti i dettagli

Il siero "anti Alzheimer" è in fase di test in una prestigiosa università mondiale: incoraggianti i primi risultati, ecco come funzionerebbe

alzheimer, Foto Pixabay.com
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Tutto ciò che c'è da sapere sul possibile vaccino “anti" Alzheimer: ecco come funziona e i risultati dei primi test

Il morbo di Alzheimer è una delle malattie degenerative più pericolose e invalidanti che esistano: questa patologia, che colpisce generalmente le persone anziane, ha come sintomo principale il far dimenticare al soggetto interessato eventi accaduti (più o meno recenti) o addirittura persone. Al momento non esiste una cura definitiva per la sindrome, tuttavia in questi giorni è in fase di test un vaccino specifico che sarebbe in grado di rallentare il progredire della malattia e addirittura prevenirla. Una scoperta che, se effettivamente confermata, risulterebbe davvero straordinaria per contenere il (purtroppo) diffusissimo disturbo mentale. Ecco di che vaccino si tratta e, come riportato da Ansa.it, cosa è emerso dai primi test clinici.

Il vaccino “anti" Alzheimer

Il siero sperimentale in grado di “trattare" il morbo di Alzheimer è stato realizzato dai ricercatori della Juntendo University di Tokyo (Giappone): esso andrebbe a colpire le cellule cerebrali infiammate (associate alla malattia) in modo da renderle più o meno immuni alla sindrome o rallentare in maniera molto consistente il decorso. Il vaccino, chiamato Sagp, è stato testato sui topi e nella sua prima fase ha dato risultati assai incoraggianti: il siero avrebbe ridotto in modo significativo i depositi di amiloide nei tessuti cerebrali dei topi; le cellule “stella" (di supporto ai neuroni abbondanti nel cervello) hanno mostrato una riduzione delle dimensioni nei topi che hanno ricevuto il vaccino. È stata riscontrata anche una riduzione di altri biomarcatori infiammatori, suggerendo un miglioramento dell'infiammazione cerebrale in risposta al vaccino e nel comportamento delle cavie.

Il parere dei ricercatori

Se il vaccino si dimostrasse efficace negli esseri umani – hanno spiegato i ricercatori nipponici – rappresenterebbe un grande passo avanti per ritardare la progressione della malattia o addirittura per prevenirne l'insorgenza". Gli scienziati dell'ateneo giapponese proseguiranno nei test del vaccino, partendo da una buona base e con l'obiettivo di arrivare alla possibile somministrazione per gli esseri umani, se il tutto sarà sicuro per la nostra specie.


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I primi sintomi del morbo di Alzheimer

Il primo sintomo della sindrome di Alzheimer è la perdita della memoria, dopo frequenti episodi si può cominciare a sospettare la presenza di una patologia grave. Il secondo sintomo consiste in problemi nell’esprimersi: ci si dimentica spesso delle parole da dire oppure si sostituiscono con altre che non c’entrano nulla con il contesto. Il terzo sintomo è il disorientamento spazio-temporale: si può iniziare dimenticando la strada di casa, fino a non sapere più che giorno sia e dove ci si trovi. Quarto sintomo: problemi a svolgere le attività giornaliere. Ad essi seguono poi la capacità di giudizio alterata e gravi difficoltà nel compiere le operazioni di base, anche solo scrivere il proprio nome.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.