Alzheimer, può essere davvero causato dalla muffa? Ecco cosa c'è di vero
Secondo alcune ricerche esisterebbe una stretta correlazione tra muffa e Morbo di Alzheimer: le tossine contenute nelle spore fungine causerebbero danni al cervello
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L'incredibile storia di Amie Skilton, la donna che ha contratto il morbo di Alzheimer in Australia
Secondo quanto affermato da alcuni quotidiani australiani, una donna di 37 anni potrebbe aver sviluppato il Morbo di Alzheimer in seguito a una prolungata esposizione a muffe presenti nella sua abitazione e in particolare nella stanza da bagno. In questo ambiente, infatti, a causa di una notevole perdita idrica all'interno di una parete, si erano formate grandi chiazze d'umidità contenenti spore fungine, responsabili appunto di strani malesseri lamentati dalla malcapitata. Amie Skilton, la donna colpita dalla malattia, è una nutrizionista che ha sempre curato con particolare attenzione il proprio benessere, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto dietetico.
La storia di Amie
La donna australiana che si è ammalata di Alzheimer si è trovata improvvisamente a fare i conti con un inspiegabile incremento ponderale di oltre 10 chili, accompagnato da una sensazione di profonda astenia muscolare. Col tempo la povera donna ha incominciato anche a mostrare evidenti segni di amnesia, fino al punto di non ricordare neppure le proprie generalità. Dopo alcune visite mediche generali, la donna è stata indirizzata verso uno specialista in neurologia che ha diagnosticato una rara forma di Morbo di Alzheimer precoce. Com'é noto, infatti, un simile disturbo (che si caratterizza per la progressiva degenerazione delle cellule neuronali del cervello) insorge nella terza età, generalmente dopo i 55 anni. La comparsa di una patologia del genere a 37 anni è un evento piuttosto raro e difficilmente correlabile a cause organiche. Ma esiste davvero una correlazione tra Morbo di Alzheimer e muffe?
Gli altri casi scoperti
Soltanto in seguito alla divulgazione della notizia sui social la sfortunata protagonista di questa vicenda è venuta a conoscenza di un altro caso di malattia relazionabile al contatto con spore fungine contenute nella muffa. Un uomo ancora giovane aveva evidenziato un insieme di sintomi piuttosto allarmanti dopo aver scoperto che, nella sua abitazione, alcuni muri erano stati colonizzati appunto dalla muffa. A questo punto Amie Skilton si è premurata di eliminare i depositi di muffa sviluppati su pavimenti e pareti della stanza da bagno procedendo con un risanamento dell'ambiente. Il risultato strabiliante è che a distanza di 5 anni dalle operazioni di bonifica le sue condizioni di salute sono nettamente migliorate al punto da avere riacquistato un completo controllo neuronale. CONTINUA A LEGGERE…
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Cosa dicono le recenti ricerche
Secondo alcune ricerche scientifiche esisterebbe una stretta correlazione tra muffa e Morbo di Alzheimer poiché le tossine contenute nelle spore fungine agiscono causando danni alle cellule del cervello e di altri organi. Bisogna precisare comunque che soltanto il 25% della popolazione è vulnerabile a questo tipo di patologia neurologica dato che nella maggioranza dei casi il sistema immunitario è in grado di evitare lo sviluppo della malattia, almeno secondo quanto afferma il medico australiano Mark Danahoo.
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