Ansia e depressione, scoperta shock: gli alimenti fattori di rischio
Come i cibi che non ti aspetti, possano essere oggetto dell'incidenza dei sintomi dell'ansia e della depressione. Ecco cosa dice lo studio.
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Ansia e depressione, scoperta shock: gli alimenti fattori di rischio
La salute mentale è minacciata dal consumo di specifici alimenti. Ormai è risaputo che ansia e depressione sono stati definiti i mali del secolo, con il passare del tempo ne sono colpite sempre più persone, in aumento soprattutto la popolazione giovanile. Le cause che scatenano queste due patologie sono tante, ma una nuova lo ha rivelato un ampio studio pubblicato sulla rivista Pnas, come riporta Ansa.it.
La scoperta shock
Sono solitamente traumi, spesso infantili o lutti, ad essere tra le cause della depressione o dell'ansia, ma che dei cibi possano rappresentare fattori di rischio nello sviluppo di queste due disturbi mentali, non era stato certificato da una ricerca. Uno studio pubblicato sulla rivista Pnas che ha preso in considerazione più di 140.000 persone è stato condotto all'Università di Zhejiang in Cina. Lo studio propone anche un meccanismo biologico che spiega come questi alimenti possano favorire i disturbi mentali.
Lo studio
Gli autori dello studio hanno rivelato che il consumo frequente di cibi fritti, in particolare di patate fritte, è fortemente associato a un rischio maggiore di sviluppare ansia e depressione, percentuali di rischio quantificate rispettivamente del 7% e del 12%. I consumatori che rischiano di più sono i maschi e quelli più giovani. Dopo aver eseguito uno studio epidemiologico i ricercatori hanno trasferito il proprio lavoro in laboratorio, dove hanno potuto constatare che l'esposizione cronica all'acrilammide, un sottoprodotto del processo di frittura, già chiamato più volte in causa per i suoi effetti negativi sulla salute, induce disturbi del metabolismo dei grassi nel cervello e neuroinfiammazione.
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Le conseguenze dell'esposizione cronica all'acrilammide
In particolare, l'esposizione cronica all'acrilammide, sottoprodotto di cui sono ricchi gli alimenti fritti disregola il metabolismo degli sfingolipidi e dei fosfolipidi, che svolgono un ruolo importante nello sviluppo dei sintomi dell'ansia e della depressione. Inoltre, è emerso che l'acrilammide promuove lo stress ossidativo con la formazione di radicali liberi che contribuiscono allo sviluppo dei sintomi di ansia e depressione, provocando neuroinfiammazione cerebrale. I risultati avuti dal punto di vista epidemiologico e da quello dei meccanismi di base coinvolti, forniscono una forte evidenza di quale sia il meccanismo dell'ansia e della depressione innescato dall'acrilammide, per questo, gli autori del lavoro sottolineano l'importanza di ridurre il consumo di cibi fritti per la salute mentale.
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