Antibiotico-resistenza, chi ha un cane o un gatto in casa rischia di più: i risultati di una ricerca
Si tratta ormai di un fenomeno in crescita in tutta Europa, ma soprattutto in Italia dove il numero delle vittime per antibioticoresistenza è molto più alto della media
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Gli animali domestici potrebbero diventare un serbatoio di patogeni in grado di resistere agli antibiotici: la ricerca che lo dimostra
Avere un cane o un gatto in casa per tante persone che amano gli animali è un'esigenza irrinunciabile anche se un recente studio scientifico ha dimostrato come questa passione possa costare cara per la nostra salute. Infatti cani e gatti domestici potrebbero trasmettere ai loro padroni dei batteri resistenti agli antibiotici o potrebbe avvenire addirittura anche la cosa contraria. La ricerca in questione che sarà presentata a breve al Congresso europeo di Microbiologia clinica, ha comunque precisato che il rischio di infezione è basso.
Un incubo che potrebbe mietere milioni di vittime in futuro
Lo studio si basa su un lungo monitoraggio effettuato su 2.800 pazienti che sono stati ricoverati in ospedale e che hanno in casa degli animali domestici. Dalla ricerca si evince come “la condivisione di organismi resistenti ai farmaci tra animali da compagnia e i loro proprietari sia possibile". Da tempo la scienza ha lanciato l'allarme sull'incubo dell'antibiotico-resistenza che in futuro potrebbe mietere molte vittime in tutto il mondo. Si stima già che ogni anno almeno un milione di persone muoiono per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici.
L'Italia in prima linea per numero di vittime
Si tratta ormai di un fenomeno in crescita in tutta Europa, ma soprattutto in Italia dove il numero delle vittime per antibioticoresistenza è molto più alto della media. Secondo le stime degli esperti nel 2050 l'antibiotico resistenza potrebbe accostarsi alle patologie oncologiche per numero di decessi con 10 milioni di morti a livello globale. In Italia per 100mila abitanti vi sono almeno 19 decessi l'anno che vengono attribuiti a patogeni multiresistenti. Una media elevatissima che deve far preoccupare. CONTINUA A LEGGERE….
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Il piano preparato dal Ministero della Salute
Proprio per fronteggiare questa emergenza crescente il Ministero della Salute ha approvato il nuovo Piano Nazionale di Contrasto all'Antimicrobico Resistenza 2022-2025, che pone attenzione alla fase di “transizione" dei pazienti tra ospedale e territorio. Proprio gli ospedali rimangono i luoghi fisici dove si contraggono più facilmente infezioni da microrganismi multiresistenti.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.