Arresto cardiaco, l'esperto svela: "In casi rari può essere preceduto da..."
Ogni anno in Italia si registrano 60 mila casi di arresti cardiaci in Italia. L'esperto svela: "In casi rari può essere preceduto da..."
Arresto cardiaco, 60 mila casi in Italia ogni anno
Ogni anno in Europa – come riportato da “Today.it" – si registrano circa 400.000 casi di arresti cardiaci, dei quali 60 mila solo in Italia. Quando si verifica un arresto cardiaco, la tempestività del soccorso può fare la differenza tra la vita e la morte di chi ne viene colto: in tal senso, solo nel 58% dei casi chi assiste interviene con le manovre salvavita, mentre solo nel 28% si interviene utilizzando un defibrillatore. La sopravvivenza, invece, si attesa a circa l'8%.
L'importanza di riconoscere un arresto cardiaco
Per ridurre le conseguenze negative di un arresto cardiaco – come si legge su “Today.it" – è fondamentale saperlo riconoscere, praticando la corretta manovra di rianimazione cardiopolmonare che serve per mantenere la circolazione sanguigna, garantendo il trasporto di ossigeno ai vari organi e tessuti in quando il cuore non riesce più a contrarsi e a far circolare correttamente il sangue. Il Dottor Andrea Scapigliati, medico anestesista rianimatore e vicepresidente di Italian Resuscitation Council (IRC) ha spiegato come riconoscere un arresto cardiaco.
Arresto cardiaco, l'esperto svela: “In casi rari può essere preceduto da…"
Intervistato da “Today.it", il Dottor Andrea Scapigliati ha spiegato che una persona in arresto cardiaco non respira, è incosciente e non risponde agli stimoli: generalmente si manifesta all'improvviso, senza che vi siano degli segnali premonitori. Il Dottor Scapigliati, però, ha aggiunto che “In casi rari può essere preceduto da senso di fatica, vertigini, dolore toracico, perdita di sensi, palpitazioni e vomito".
Arresto cardiaco, le caratteristiche
Il Dottor Andrea Scapigliati – intervistato da “Today.it" – ha spiegato quali sono le caratteristiche che consentono di riconoscere un arresto cardiaco: chi ne è vittima perde coscienza e, dunque, non riesce più a rispondere ai richiami, smettendo in modo rapido di respirare. A quel punto è necessario chiamare immediatamente il 112/118, descrivere la situazione e, se non si sa qual è il modo corretto di comportarsi, farsi guidare dall'operatore sanitario. In questa fase risulta molto importante cominciare subito il massaggio cardiaco, con compressioni forti e veloci del torace (2 al secondo) che vanno effettuate con le mani poste al centro dello sterno e le braccia tese. Inoltre, se vi è la presenza di altre persone presenti va recuperato il defibrillatore automatico esterno (DAE) che si trova più vicino.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
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