Autonomia differenziata nella Sanità, rischio di lunghe code per una visita e tariffe più care: la catastrofe preannunciata da Gimbe

La riforma potrebbe anche incidere negativamente sul sistema tariffario di rimborso, remunerazione e compartecipazione, rendendo l'accesso alle strutture pubbliche ancora più costoso

Reparto ospedale (foto Pixabay)
Guarda la versione integrale sul sito >

Secondo Gimbe con l'autonomia differenziata la sanità al sud potrebbe collassare definitivamente

L'autonomia differenziata potrebbe rivelarsi una vera “catastofe” per il sistema sanitario soprattutto nelle regioni meridionali. E' questa la drammatica conclusione alla quale è giunta la Fondazione Gimbe, nel suo ultimo rapporto che ha messo in evidenza i rischi legati all'autonomia che il governo Meloni intende presentare e che consentirebbe ad ogni regione di gestire la sanità a modo proprio. Secondo la Fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, se questa riforma venisse davvero attuata, si amplierebbe ancora di più il distacco tra la ricca sanità del Nord e quella povera e disorganizzata del Sud Italia.

L'allarme lanciato da Gimbe

Nino Cartabellotta ha paventato il rischio che questa riforma possa portare “al collasso" la sanità delle Regioni meridionali. “Con l’autonomia differenziata – ha spiegato a Fanpage il presidente di Gimbe – le Regioni potranno trattenere il gettito fiscale, che non verrebbe più redistribuito su base nazionale, impoverendo ulteriormente il Mezzogiorno”. Il rischio ulteriore paventato da Cartabellotta, è che i professionisti sanitari possano decidere di abbandonare definitivamente la sanità pubblica per migrare verso le regioni più ricche.

Tariffe più care e meno prestazioni

La maggiore autonomia, secondo la Fondazione Gimbe, potrebbe determinare anche una dotazione diversa dal punto di vista economico per quanto concerne le borse di studio per scuole di specializzazione e medici di medicina generale. La riforma potrebbe anche incidere negativamente sul sistema tariffario di rimborso, remunerazione e compartecipazione, rendendo l'accesso alle strutture pubbliche ancora più costoso col rischio di costringere i pazienti ad orientarsi verso le strutture private, che di certo non sono meno costose. Una situazione che rischia di aggravare i problemi attuali dei cittadini, in special modo nel Mezzogiorno.

Si allungheranno i tempi di attesa

Cosa produrrà alla fine l'autonomia differenziata per il sud Italia? Sicuramente tempi di attesa ancora più lunghi per ottenere una prestazione sanitaria o una visita specialistica. Il rischio è quello di dover ricorrere alla sanità privata che impoverirebbe ancora di più le famiglie. Molte persone sarebbero costrette a rinunciare alle cure anche a causa di pronto soccorso affollatissimi. Anche la situazione dei medici di famiglia potrebbe entrare in area critica, con una penuria di offerta e il rischio di far rimanere migliaia di persone senza la copertura adeguata dal punto di vista sanitario.


Guarda la versione integrale sul sito >

Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.