Batteri resistenti agli antibiotici, in arrivo l’arma che può risolvere il problema
Si parla da tempo di batteri sempre più resistenti agli antibiotici ed il rischio che si corre quando i farmaci non riescono a sconfiggerli. I ricercatori dell’Università di Bordeaux hanno messo a punto una terapia a base di oligonucleotidi. Questa terapia è in grado di rendere i batteri nuovamente sensibili, migliorando l’azione dei farmaci, come riporta tg24.sky.it
La ricerca
Sono stati i ricercatori francesi dell’Università di Bordeaux a condurre questa ricerca scientifica. Gli studiosi hanno sviluppato una nuova terapia che promette di riuscire a ridurre la resistenza dei batteri ai trattamenti con farmaci antibiotici. La terapia è a base di oligonucleotidi. Si tratta di brevi molecole di acidi nucleici, che sono in grado di rendere i batteri nuovamente sensibili, migliorando quindi l’azione dei farmaci contro i batteri.
Ridotta la resistenza degli Escherichia coli
I ricercatori hanno ricreato in vitro un oligonucleotide lipidico che agirebbe riducendo la resistenza degli Escherichia coli al ceftriaxone. Si tratta di un antibiotico della famiglia delle cefalosporine. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica di settore Scientific Reports. E’ stato studiato un particolare gene, posto su una molecola di Dna assente nel genoma dei batteri. E’ stato messo a punto un nuovo meccanismo basato sull’acquisizione e sull’espressione del gene che codifica la β-lattamasi a spettro esteso (ESBL), grazie allo sviluppo di un oligonucleotide in grado di bloccare l’Rna messaggero, trascritto dal gene.
Le dichiarazioni dei ricercatori
Tina Kauss, tra i ricercatori che hanno condotto lo studio, ha spiegato: “È stato necessario modificare l’oligonucleotide a livello fisico-chimico, per migliorarne la penetrazione. Abbiamo selezionato un lipide in grado di attraversare questa barriera, quindi lo abbiamo innestato in diversi siti dell’oligonucleotide”, come riporta Sky
Anche in Canada studio interessante
Una nuova classe di antibiotici potenzialmente in grado di bloccare le infezioni causate dai batteri resistenti ai farmaci è stata dagli scienziati dell’università canadese McMaster sui topi. La nuova arma che aggredisce i germi con un nuovo meccanismo, nei roditori, è riuscita a bloccare un’infezione provocata dallo Staphylococcus aureus resistente ai farmaci, uno dei superbatteri più temuti poiché capace di sfuggire all’azione di più antibiotici
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