Molti ospedali sono stati costretti ad introdurre le procedure di gestione delle emergenze per fronteggiare il boom di casi
Il boom di casi di virus sinciziale ha costretto l’ospedale pediatrico Meyer ad applicare le procedure per la gestione delle grandi emergenze. Esattamente come avvenuto per fronteggiare la pandemia da Coronavirus nei nosocomi destinati agli adulti, l’ospedale fiorentino e altri ospedali pediatrici della penisola sono stati costretti a dover applicare dei protocolli rigidi a causa della gestione della nuova emergenza che coinvolge soprattutto i bambini. A causa di un numero di casi eccezionalmente alto di questa forma aggressiva di bronchiolite, le strutture di assistenza sono sotto pressione al punto da spingere la Lombardia a far ricoverare alcuni bambini fuori regione. Da leggere anche Super Green Pass, ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla nuova certificazione
Sarà garantita solo la gestione delle emergenze
Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer, ha affermato che il personale è stato costretto ad effettuare un’intera riorganizzazione del nosocomio pediatrico, a causa di quest’emergenza. Ciò rappresenta un passo indietro rispetto all’iniziale ripresa di tutte le attività rallentate o sospese a causa del Covid. L’effetto diretto è stato la posticipazione di tutte le operazioni di assistenza già pianificate per aggiungere posti letto nelle aree critiche. Verranno garantite soltanto le vere emergenze quindi, e sospesi tutti gli interventi che erano già stati programmati prima di questa situazione.
Le raccomandazioni degli operatori sanitari
Gli operatori sanitari consigliano inoltre di non utilizzare il pronto soccorso se non per questioni assolutamente urgenti, invitando i genitori a consultare il proprio pediatra familiare. Al Meyer in questo momento sono ricoverati ben 54 bambini, 47 dei quali affetti da sindromi respiratorie acute provocate dal virus sinciziale. Un virus che contagia con una frequenza più alta tutti quei bambini con un’età inferiore ai 6 mesi e fino ad un anno. Stando alle ricerche più recenti condotte in ambito medico, l’incidenza dei casi ammonta ad un totale di 45 bambini affetti ogni 1000. Di questi circa il 7 per 1000 presenta sintomi severi. CONTINUA A LEGGERE..
I numeri
Ogni anno vengono ricoverati circa una quarantina di bambini, mentre in questo momento sono stati raggiunti i 150 casi. Questo prendendo come riferimento soltanto il mese di novembre. A confermare questi dati è stata Chiara Azzari, ovvero la responsabile del Laboratorio che si occupa di immunologia. Inoltre, proprio grazie all’impegno della sua squadra e a Maria Moriondo, biologa molecolare, è stato possibile modificare il modo in cui si effettuano i tamponi. In tal modo viene resa possibile, con una soluzione unica, l’identificazione della presenza non solo di Rsv, ma anche di Coronavirus.
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