Calo di potassio, perché può colpire il cuore e quali sono i sintomi

Ecco il ruolo del potassio nell’organismo e perché la sua carenza può provocare situazioni simili a quella del malore del calciatore Edoardo Bove

Domenica scorsa, durante Fiorentina-Inter, il calciatore viola Edoardo Bove è stato colto da un episodio di aritmia cardiaca noto come “torsione di punta“. Questo tipo di tachicardia ventricolare, in cui il ventricolo assume un ritmo anomalo, è spesso legato a squilibri elettrolitici, tra cui bassi livelli di potassio. Le analisi del calciatore hanno infatti rivelato una carenza significativa di questo minerale, che potrebbe aver contribuito al malore. La torsione di punta può degenerare in fibrillazione ventricolare, con rischi gravi per la salute. Ecco cosa può provocare la carenza di potassio nell’organismo, come riportato dal manuale Msd.

Effetti della carenza di potassio

Il potassio è essenziale per il funzionamento delle cellule, soprattutto nei muscoli e nel cuore. Una lieve carenza è spesso asintomatica, ma una mancanza più marcata può causare crampi, debolezza muscolare e appunto aritmie cardiache. Nei casi più gravi può portare a paralisi o complicazioni renali. Le persone con patologie cardiache sono particolarmente vulnerabili, anche a piccole riduzioni di potassio, che possono scatenare pericolose irregolarità del battito. È quindi fondamentale mantenere livelli adeguati per prevenire questi rischi.

Come prevenire la carenza di potassio

Il potassio si trova principalmente in alimenti di origine vegetale, come banane, spinaci, asparagi e legumi. Un’alimentazione equilibrata è essenziale per soddisfare il fabbisogno giornaliero, che si aggira intorno ai tre grammi. In caso di carenze significative possono comunque essere prescritti integratori, da assumere in piccole dosi per evitare irritazioni gastrointestinali. Mantenere un livello adeguato di potassio è cruciale per il corretto funzionamento del cuore e dei muscoli, prevenendo così complicazioni potenzialmente gravi.

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