La vera causa sarebbe da attribuire al papilloma virus e ad alcune abitudini che si sono consolidate nei rapporti di coppia
L’incremento dei casi di cancro alla gola nei paesi occidentali, ha ormai assunto i contorni di una vera e propria epidemia che non risparmia neanche le persone più giovani. Secondo gli scienziati, la causa principale del cancro orofaringeo sarebbe il papillomavirus umano (HPV), che è anche la causa principale del cancro della cervice. Il cancro orofaringeo è diventato più comune del cancro cervicale in molti paesi occidentali, soprattutto nel Regno Unito.
Il ruolo dell’HPV
L’HPV è un virus che si trasmette attraverso i rapporti di coppia e che rappresenta ad oggi il principale fattore di rischio di cancro alla gola soprattutto nelle persone che hanno avuto molti partner. Si ritiene che coloro che abbiano avuto sei o più partner hanno una probabilità 8,5 volte maggiore di sviluppare il cancro orofaringeo rispetto a coloro che hanno avuto meno partner. Studi sulle tendenze comportamentali mostrano che coloro che usano la lingua per stimolare i genitali della propria partner siano quelli che hanno maggiori probabilità di sviluppare un cancro alla gola. Non è un caso che nel Regno Unito, su 1.000 persone sottoposte a tonsillectomia per motivi non oncologici, l’80 percento ha svolto questo tipo di attività per stimolare la partner.
Le possibili spiegazioni
Va detto, per dovere di precisione, che solo un piccolo numero di queste persone sviluppa un cancro orofaringeo. Il motivo non è chiaro. La teoria prevalente è che la maggior parte di queste persone abbiano contratto infezioni da HPV e riesce a eliminarle completamente. Tuttavia, un piccolo numero di persone non riesce a liberarsi dell’infezione, forse per questioni legate al proprio sistema immunitario. In questi pazienti, il virus è in grado di replicarsi continuamente e nel tempo si integra in posizioni casuali nel DNA dell’ospite, alcune delle quali possono causare il cancro delle cellule ospiti.
La bassa copertura vaccinale
La vaccinazione contro l’HPV delle ragazze è stata implementata in molti paesi per prevenire il cancro cervicale. Ora ci sono prove crescenti, anche se ancora indirette, che potrebbe essere efficace anche nel prevenire l’infezione da HPV nella bocca. Ci sono anche alcune prove che suggeriscono che anche i ragazzi sono protetti dall'”immunità di gregge” nei paesi in cui c’è un’elevata copertura vaccinale nelle ragazze (oltre l’85 percento). Nel complesso, questo potrebbe portare, si spera, in pochi decenni alla riduzione del cancro orofaringeo.
Questo è un bene dal punto di vista della salute pubblica, ma solo se la copertura tra le ragazze è elevata, oltre l’85 percento, e solo se si rimane all’interno del “gregge” coperto. E’ vero che esiste una percentuale significativa di popolazioni che si oppongono alla vaccinazione contro l’HPV per preoccupazioni sulla sicurezza o per non incoraggiare la promiscuità. Anche la pandemia di coronavirus ha portato con sé le sue sfide. In molti paesi si è rafforzata una tendenza “anti-vax” volta a demonizzare i vaccini come strumento di prevenzione.
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