Cancro, un fascio di luce sarà in grado di individuare la presenza di cellule cancerogene: la clamorosa scoperta italiana

I ricercatori hanno dichiarato di aver utilizzato la microscopia Raman per analizzare il meccanismo con cui le cellule malate assorbono le molecole di glucosio

Cancro, ecco la nuova scoperta tutta italiana (foto Pixabay)
1 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

La ricerca in questione ha visto coinvolto il Cnd italiano ed è stata pubblicata su Frontiers in Bioengineering and Biotechnology

In futuro sarà possibile utilizzare un fascio di luce per scovare la presenza di cellule tumorali nel sangue. Un gruppo di ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha sperimentato con successo nuove tecnologie di imaging in grado di individuare le cellule tumorali circolanti nel sangue (CTC). In genere queste cellule sono presenti nell'organismo in quantità minime ma indicano chiaramente la diffusione di metastasi connesse alla presenza di tumori solidi.

La ricerca pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica

La ricerca in questione è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Frontiers in Bioengineering and Biotechnology ed è stata effettuata dall'Istituto di Endocrinologia e Oncologia sperimentale 'Salvatore' (Cnr-Ieos) e dall'Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti (Cnr-Isasi) di Napoli. La sperimentazione ha fatto leva sulla grande “attitudine” delle cellule tumorali di divorare grandi quantità di glucosio, fino a 10 volte più velocemente rispetto ad una cellula sana.

Come è stato scoperto questo sistema

I ricercatori hanno dichiarato di aver utilizzato la microscopia Raman per analizzare il meccanismo con cui le cellule malate assorbono le molecole di glucosio studiando a fondo il meccanismo con cui le metabolizzano. E' stato così sperimentato un sistema di radiazione laser che illumina le molecole scovando quelle malate come ha avuto modo di spiegare all'Ansa il ricercatore, Alberto Luini del Cnr-Ieos. In questo modo si possono distinguere facilmente le CTC dai leucociti in pochi secondi con una precisione quasi totale. CONTINUA A LEGGERE…


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 2
2 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Il contributo della Fondazione Airc e della Regione Campania

Fra l'altro, la coltura in vitro delle CTC, permetterà anche di valutare e analizzare a fondo le caratteristiche genetiche e biochimiche e valutare la sensibilità a farmaci specifici. Questo studio è stato realizzato anche sfruttando i fondi della Fondazione Airc e della Regione Campania.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 2



Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.