L’uomo è spirato dopo due settimane di ricovero: si era ammalato in Kenya
Un settantenne ricoverato all’ospedale Dell’Angelo di Mestre, è deceduto dopo aver contratto una severa infezione da Candida Auris. Non era mai accaduto prima in Veneto che una persona perdesse la vita per un infezione causata da un “fungo killer”. L’uomo avrebbe contratto questa infezione quando si trovava in Kenya per lavoro. Era stato ricoverato all’interno di una clinica privata per la presenza di calcoli renali. Nonostante le cure, le sue condizioni sono peggiorate a vista d’occhio al punto tale che la famiglia ha richiesto il suo immediato trasporto in Italia per essere ricoverato presso l’ospedale veneziano.
La struttura sanitaria ha avviato la sanificazione per evitare altri contagi
Dopo tutta una serie di accertamenti si è scoperta l’infezione da Candida Auris. Nonostante i medici abbiano lavorato alacremente per cercare di strappare il settantenne alla morte, non c’è stato nulla da fare. Dopo oltre due settimane di ricovero, l’uomo è spirato. Al momento, nel centro mestrino, non vi sarebbero altri casi, ma la struttura sanitaria sta adottando tutte le precauzioni per sanificare gli ambienti ed evitare che altre persone possano contagiarsi.
I casi in aumento in tutto il mondo
Il fungo Candida Auris è in grande diffusione negli ultimi anni. Si tratta di un lievito patogeno e il suo nome deriva dalla parola latina “Auris”, cioè orecchio, poiché è stato ritrovato per la prima volta proprio nell’orecchio di una donna giapponese. Gli ultimi anni i casi segnalati di Candid Auris sono cresciuti in maniera esponenziale. Non è sempre facile riuscire a diagnosticare la presenza del fungo killer poiché questa può essere effettuata solo mediante esami specifici non sempre disponibili. Il vero problema legato alla presenza di questo infezione è che resiste ai comuni antifungini che vengono utilizzati nelle strutture ospedaliere. CONTINUA A LEGGERE..
Come riconoscerne i sintomi
Non sempre è facile identificare la presenza di questo fungo che spesso è all’origine di vere e propria epidemie all’interno delle strutture sanitarie. Questa infezione si può trasmettere mediante contatto con gli individui già infetti o col contatto con superfici già contaminate. E’ molto aggressiva soprattutto nei confronti dei pazienti fragili mentre è poco aggressiva nei confronti dei pazienti sani. Fra i sintomi principali una febbre persistente che non passa anche dopo le cure antibiotiche.
In precedenti casi questa infezione ha danneggiato il sistema circolatorio o ha causato lesioni all’apparato uditivo. Il patogeno è stato anche isolato all’interno del tratto respiratorio e nelle urine anche se al momento non si ha la certezza che possa causare infezioni alla vescica o ai polmoni. Fra i sintomi accusati dai pazienti infetti da Candida Auris vi è il bruciore e la difficoltà nella deglutizione, oltre che l’affaticamento. Nei casi più gravi può causare blocco renale, cecità e shock e può portare anche alla morte.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.