Caso di tubercolosi scoperto all'interno dell'asilo comunale, scattano i controlli e le procedure di sicurezza: ecco cosa è successo a Martinengo
Il caso di tubercolosi ha fatto scattare tutte le procedure di rito riguardanti la sorveglianza sanitaria con l'attività di monitoraggio che durerà 12 settimane
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Il caso rivelato all'interno dell'asilo comunale ha fatto scattare subito i procedimenti di prevenzione e profilassi
Il comune di Martinengo (provincia di Bergamo) è in fermento dopo il caso di tubercolosi che è stato rilevato all'interno di un asilo comunale e che ha colpito una persona che frequenta l'asilo nido. A darne comunicazione è stato il reparto di Prevenzione e Sorveglianza delle Malattie Infettive di Ats che ha provveduto ad informare le sedi competenti oltre ai familiari e al primo cittadino del comune bergamasco, Mario Seghezzi.
Domani la videoconferenza in cui parlerà il sindaco
Al momento non è stato specificato se il caso di tubercolosi abbia riguardato uno dei 52 bambini che frequentano il nido o un dipendente che lavora presso la struttura. Per motivi di privacy le istituzioni sanitarie non hanno voluto svelare l'identità della persona contagiata. Nella giornata di domani dovrebbe svolgersi una videoconferenza durante la quale verranno probabilmente fornite ai genitori maggiori informazioni.
I sintomi e come ci si contagia
Il caso di tubercolosi ha fatto scattare tutte le procedure di rito riguardanti la sorveglianza sanitaria con l'attività di monitoraggio che avrà una durata complessiva di 12 settimane. Pediatri e medici di famiglia del territorio saranno chiamati anch'essi ad effettuare un'attività di monitoraggio molto più capillare al fine di rilevare con tempestività eventuali sintomi compatibili con la tubercolosi nei propri pazienti. La tubercolosi è una infezione molto grave che può riguardare le prime vie aeree e può infettare anche i polmoni. A provocarla è il batterio Mycobacterium Tubercolosis. Coloro che ne sono affetti accusano febbricola, stanchezza, calo di peso. Basta davvero poco per infettarsi soprattutto se si sta molto vicini alla persona contagiata. Nella maggior parte dei casi basta una gocciolina di saliva o uno starnuto. Esiste un test che si esegue nell’avambraccio con una piccola iniezione per smascherare la presenza del batterio. CONTINUA A LEGGERE…
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I test positivi richiedono ulteriori accertamenti
Normalmente se i test sono negativi la persona viene ritenuta non infetta, mentre l'esito positivo potrebbe indicare il contatto con il batterio ma non per forza lo sviluppo della malattia. Ecco perchè, in caso di esito positivo, si eseguono ulteriori accertamenti. Negli ambienti di vita e lavoro non sono necessari particolari interventi di profilassi, mentre è importante che i locali vengano areati con una certa frequenza.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.