Tutto ciò che c’è da sapere sui mal di testa: i tipi di disturbo, dove colpiscono e come curarli (o prevenire che diventino cronici)
In questa settimana, dal 9 al 15 maggio, si celebra la Settimana Nazionale del Mal di Testa promossa dalla SIN (Società Italiana di Neurologia) e dalla SISC (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee); quale miglior occasione per parlare di un problema che affligge milioni di italiani? Cefalea, emicrania e disturbi neurologici di vario tipo possono condizionare e frenare le attività quotidiane (ma anche a lungo termine) di tantissime persone, soprattutto le donne. Come fare per distinguere una cefalea da un’emicrania? E un mal di testa da cervicale da uno “a grappolo”? Ecco tutto ciò che c’è da sapere sui mal di testa, come illustrato da esponenti delle due associazioni sopraelencate.
I vari tipi di cefalea
La cefalea, termine scientifico per il mal di testa, può essere di due tipi: primaria o secondaria. La prima è un disturbo a se stante non legato a patologie, la seconda può invece derivare da fenomeni come cervicale, trauma cranico, disturbi vascolari cerebrali (ictus) o patologie del cranio non vascolari (tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale). La cefalea primaria, la più diffusa e che colpisce un italiano su due almeno una volta all’anno, comprende anche emicrania, cefalea di tipo tensivo e cefalea a grappolo.
Emicrania o cefalea di tipo tensivo?
La cefalea di tipo tensivo presenta un’intensità lieve-moderata di tipo gravativo o costrittivo (classico cerchio alla testa) senza altri sintomi e che può durare da minuti o ore fino ad alcuni giorni. Essa dipende in genere da stress, affaticamento, cattiva postura o riduzione delle ore di sonno. L’emicrania, invece, si caratterizza per un dolore pulsante con intensità moderata-severa che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto; essa rende impossibile lo svolgimento di qualsiasi attività quotidiana e può provocare come sintomi vomito, problemi alla vista/offuscamento, intolleranza alla luce e al rumore. La sua durata può variare da alcune ore ad addirittura due-tre giorni in assenza del giusto riposo. E poi c’è la più dolorosa, la cefalea a grappolo.
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Cefalea a grappolo
La cefalea a grappolo si manifesta in attacchi dolorosi più brevi (1-3 ore) molto intensi e lancinanti che si susseguono una o più volte al giorno per un periodo di tempo di circa 2 mesi (grappolo), alternati a periodi senza dolore. L’area interessata è quella oculare e, al contrario delle altre due forme, la cefalea a grappolo colpisce prevalentemente gli uomini. In genere gli episodi si ripetono ciclicamente con una cadenza stagionale o di 1-2 periodi all’anno.
La campagna di prevenzione
A prescindere dalla cefalea di cui si può soffrire, l’importante è affrontare la situazione con il supporto di medici e specialisti per evitare che essa diventi cronica. Come fare? Grazie alla campagna social “Mettiamoci la faccia”, chi soffre di mal di testa è invitato a registrare un breve video di massimo un minuto contenente una domanda sulla patologia a cui risponderà uno degli esperti della SIN o della SISC. La risposta video sarà pubblicata, insieme alla domanda, sui profili social istituzionali Sin e SISC. I video devono essere inviati a social@neuro.it.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.