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Celiachia, si allarga il numero delle terapie in via di sperimentazione e all’orizzonte spunta anche un vaccino

Si tratta di una patologia autoimmune con predisposizione genetica che va assolutamente curata per evitare di andare incontro a serie problematiche di salute

Celiachia, si allarga il numero delle terapie in via di sperimentazione e all’orizzonte spunta anche un vaccino
Foto Pixabay

Il numero delle persone affette da celiachia sta crescendo enormemente negli ultimi anni, ma anche la scienza sembra aver fatto passi da gigante alla ricerca di nuove terapie

Per gli oltre 240 mila italiani che soffrono di celiachia stanno per aprirsi nuove prospettive dal punto di vista della terapia. Si stima che solo nel nostro paese le persone che soffrono di questo disturbo corrisponda all’1% della popolazione. Il 70 per cento delle persone che soffrono di celiachia sono donne, mentre il rimanente 30% sono uomini. Si tratta di una patologia autoimmune con predisposizione genetica che va assolutamente curata per evitare di andare incontro a serie problematiche di salute legate alla fertilità e non solo.

La Takeda lancerà tre nuove terapie

Esiste una azienda biofarmaceutica globale, la Takeda, che sta lavorando alacremente sul fronte delle terapie per coloro che soffrono di celiachia. Entro il 2025, secondo quanto preannunciato dalla stessa azienda, saranno 3 le nuove terapie che verranno lanciate. Oggi l’unico rimedio per trattare questo disturbo è quello di evitare i cibi che contengono glutine, una proteina che si trova soprattutto sui prodotti farinacei. Soprattutto in età pediatrica viene diagnosticata questa patologia. Addirittura si stima che il 2% dei soggetti nella fascia di età tra i 5 e i 10 anni ne venga colpita.

Le nuove terapie che hanno superato diversi trial

La ricerca sta facendo passi da gigante nella lotta contro questa patologia che per molte persone può diventare invalidante. Si sta lavorando alla creazione di grani modificati geneticamente che non contengono glutine. Allo studio anche la creazione di molecole in grado di degradare la gliadina in modo che quando viene in contatto col sistema immunitario sia in qualche modo disattivata. Altri studi si sono invece concentrati sulla permeabilità intestinale per ridurre la connessione tra glutine e recettori genetici. Si stanno anche progettando molecole ad attività antifiammmatoria, nell’ambito dei farmaci biologici, in grado di fornire una adeguata risposta antinfiammatoria a livello duodenale o di intestino tenue. CONTINUA A LEGGERE…

La novità del vaccino

La vera novità è rappresentata dalla sperimentazione di un vaccino in grado di frenare la risposta immunologica, specie per la celiachia refrattaria, che riguarda quei pazienti che manifestano i sintomi della celiachia anche se non assumono glutine. Infine, si sta lavorando sulla possibilità di creare vaccini che aumentino il livello di tolleranza al glutine. In futuro sarà l’integrazione tra psicologia e nutrizione a dare le risposte giuste per fronteggiare i problemi di chi soffre di celiachia. Bisogna concepire la celiachia non come malattia ma come uno stato di salute. Spesso eliminare il glutine per molti bambini significa privarsi di quei cibi che gli altri bambini consumano in grande quantità, col rischio di apparire “diversi” o di essere esclusi. Una piaga che necessita di un salto di qualità soprattutto dal punto di vista culturale.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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