Col nuovo dpcm altre sette regioni rischiano nuove restrizioni: ecco quali sono

Per evitare la terza ondata di contagi il governo potrebbe varare un nuovo dpcm che imporrà nuove restrizioni ad altre sette regioni

Nuove dichiarazioni di Conte. Fonte foto: ansa.it
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Dopo i dati allarmanti dei nuovi contagi adesso il governo emanenerà un nuovo dpcm per evitare la terza ondata

I dati allarmanti sulla diffusione del Covid, porteranno a un rafforzamento delle restrizioni già a partire dalla prossima settimana. Con il nuovo dpcm cambieranno le regole per le regioni in zona rossa e arancione. È atteso per il 15 gennaio il nuovo dpcm che cambierà le regole attualmente in vigore. Le nuove restrizioni che, per alcune regioni potrebbero attuarsi già a partire dalla prossima settimana, sono il risultato di un attento e lungo confronto con l'Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute. Secondo gli esperti, infatti, l'epidemia è in una fase molto delicata e necessita di misure più strette. Da Leggere Coronavirus, risalita la curva dei contagi, Galli: “Ecco dove abbiamo sbagliato".

Si lavorerà per evitare la terza ondata

I presupposti per una terza ondata ci sono tutti e i dati registrati giornalmente non lasciano presagire nulla di buono. Il governo Conte inizierà a lavorare sulle nuove disposizioni già a partire da lunedì 11 gennaio (crisi permettendo) proprio mentre per Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto scatterà la zona arancione. Il nuovo dpcm verrà illustrato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, il 13 gennaio prima del varo, seguito dalla conferenza stampa del Premier.

Coprifuoco e zona gialla rafforzata saranno le basi di partenza

Ad oggi, due punti sono ben chiari ovvero il coprifuoco dalle 22 alle 5 e la zona gialla rafforzata che impedisce gli spostamenti tra regioni. C'è ancora un punto interrogativo sulla possibilità di andare a trovare amici e parenti una sola volta al giorno e per un massimo di due persone, nel pieno rispetto del coprifuoco. La deroga è in discussione a causa di un problema sollevato dal dottor Davide Resi dell'Ausl di Bologna. Intervistato dal quotidiano nazionale “Repubblica" ha spiegato che la maggior parte dei contagi nella sua zona (il 70%) è stata causata da veglioni e cenoni in famiglia e da due weekend di shopping senza alcuna precauzione. “Sono sgomento, pensavo che le persone avessero imparato la lezione" continua il medico impegnato nella trincea del contact tracing dei nuovi positivi di Natale.


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Cosa prevederà il nuovo Dpcm

Il dpcm del 15 gennaio conferma le chiusure di palestre e piscine, anche se l'ipotesi sarebbe quella di legare una possibile riapertura al sistema di fasce attivo nella regione, in modo da consentire la ripresa del settore. Su questo fronte però dovrà ancora esprimersi il Comitato Tecnico Sportivo. I bar e i ristoranti potranno rimanere aperti fino alle 18. Secondo il nuovo sistema, un numero superiore a 250 contagiati alla settimana farà automaticamente retrocedere le regioni a zona rossa. Nello stato attuale, fino a domenica 10 gennaio, l'Italia è in zona arancione. A partire dalla prossima settimana ci si potrà aspettare nuove restrizioni in aggiunta a quelle già previste dal sistema a fasce.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.