
Perchè gli anziani dormono poco ? Ecco la risposta a questa domanda alla luce di recenti studi scientifici
E’ un luogo comune quello secondo il quale invecchiando si dorme meno oppure è una verità fondata ? Ormai sappiamo con certezza, come riporta un articolo pubblicato su Focus, che dormire almeno 7-8 ore al giorno è fondamentale per stabilizzare umore e metabolismo. Ma dopo la sessantina, fare una notte di sonno ininterrotta è quasi impossibile. Anche la qualità del nostro sonno scade sempre di più e i cosiddetti microrisvegli si moltiplicano col trascorrere del tempo.
A 25 anni è più facile fare un sonno profondo ma con il passare dell’età diventa una chimera. Recenti studi scientifici, hanno dimostrato che il sonno profondo è di fondamentale importanza per trasferire la cosiddetta memoria a breve termine, concentrata nell’ippocampo alla corteccia prefrontale. Una scarsa qualità del sonno rallenta di molto questa facoltà cognitiva e quindi è più facile dimenticare le cose. Ma perchè gli anziani dormono poco ?
La scienza spiega che questa carenza di sonno è dovuta al venire meno di neuroni nel nucleo preottico ventrolaterale dell’ipotalamo anteriore, un’area del cervello che regola il ritmo sonno-veglia. Si tratta di quei neuroni deputati a farci capire che è arrivato il momento di andare a dormire.
Come recuperare il sonno perduto
Con il venir meno dei neuroni nell’area cerebrale, la qualità del sonno viene pregiudicata così come anche la memoria come è stato dimostrato da uno studio che è stato condotto su persone over 65. E allora come recuperare il sonno perduto ? In realtà il sonno perduto non possiamo recuperarlo mai del tutto, però l’abitudine della classica pennichella pomeridiana è un rimedio tampone che migliora di molto la situazione. Ovviamente è di fondamentale importanza non fare un riposo pomeridiano troppo lungo per non pregiudicare quello notturno.
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