Colesterolo alto, il riso rosso fermentato lo tiene a bada? La dottoressa Monica Giroli: ‘E’ necessario..’
La dottoressa Monica Giroli, Nutrizionista dell’Unità di Ricerca Prevenzione Aterosclerosi del Centro Cardiologico Monzino, ha risposto ad una domanda di una signora, che chiedeva se il riso rosso fermentato potesse controllare il colesterolo alto, tenendolo a bada. La dottoressa spiega che per il controllo dell’ipercolesterolemia, a fianco dei farmaci, sono utilizzati anche alcuni integratori, proprio come il riso rosso fermentato. Si tratta di un nutraceutico, un componente alimentare o principio attivo presente negli alimenti, o derivato, che ha effetti positivi sul benessere e sulla salute, come riporta fondazioneveronesi.it.
Il riso rosso fermentato
Il riso rosso fermentato è ottenuto facendo fermentare un lievito di colore rosso, il Monascus Purpureus, sul normale riso bianco. Il lievito quando fermenta produce la Monacolina K, una sostanza in grado di abbassare i livelli del colesterolo fino al 20-25%. L’azione è quella di ridurre la sintesi del colesterolo da parte del fegato. Il riso rosso fermentato non è da confondere con il riso rosso che si trova in commercio che è privo della Monacolina K derivata dalla fermentazione.
Le parole della dottoressa
La dottoressa spiega che per stabilire se il riso rosso fermentato rappresenti una valida alternativa ai farmaci, è necessaria una valutazione approfondita del rischio cardiovascolare complessivo del paziente da parte del medico. Il riso rosso fermentato può rappresentare un primo approccio per soggetti giovani, under 40, con valori di colesterolo leggermente elevati, un rischio cardiovascolare basso o moderato e uno stile di vita sano, senza fumo e con svolgimento regolare attività fisica. Può rappresentare un’alternativa valida anche per chi è intollerante alle statine o per chi predilige prodotti naturali.
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Alcuni accorgimenti
Il riso rosso fermentato è un nutraceutico e può essere acquistato in farmacia o al supermercato senza bisogno della prescrizione del medico. Si tratta comunque di una statina a basso dosaggio ed è meglio attenersi ai consigli del medico, per evitare interazione con altri farmaci e anche per limitare gli effetti collaterali (nel fegato e nei muscoli). Nel processo di fermentazione può formarsi la citrinina, una sostanza nefrotossica che può avere effetti negativi sui reni. La Monacolina K quindi deve essere purificata. La dottoressa ricorda l’importanza di scegliere un nutraceutico di buona qualità, prodotto, per esempio, da industrie farmaceutiche abituate a purificare correttamente i prodotti.
Ecco quando va evitato
Il riso rosso fermentato va evitato quando il rischio cardiovascolare è medio-alto. In quel caso vanno preferite le statine tradizionali o altri farmaci. Il riso rosso fermentato non deve contenere più di 3 mg di Monacolina K. Le donne in gravidanza e in allattamento non devono consumarlo e nemmeno chi ha meno di 18 anni, o più di 70 anni.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.