Colesterolo, l’esperto svela come capire quando diventa pericoloso per arterie e cuore. I dettagli
Il colesterolo quando diventa pericoloso per il nostro organismo? Risponde a questa domanda Pasquale Perrone Filardi, che è direttore della Scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli. Perrone è anche presidente della Società italiana di cardiologia ed è stato intervistato da Repubblica.it. Leggi anche: Artrite reumatoide, attenzione a questi “strani” sintomi. Ecco quali sono le possibili cause
I profili di rischio
Il cardiologo spiega l’importanza della prevenzione. Il colesterolo dipende dal nostro profilo genetico, ma si può agire anche sullo stile di vita. Sono fondamentali i profili di rischio. Il colesterolo Ldl, quello cattivo, non deve superare i 115 mg/dl se un individuo è sano. Deve stare sotto 100 se si è a rischio moderato, sotto 70 se il rischio è alto e sotto 55 se è altissimo. Dipende quindi dai profili di rischio la pericolosità per arterie e cuore.
Come controllarlo
Il cardiologo ricorda che sono importanti i cambiamenti dello stile di vita per controllare il colesterolo e tenerlo sotto i valori di rischio, ma anche i farmaci, che al giorno d’oggi sono diventati fondamentali, specie in caso di patologie di ipercolesterolemia legate alla familiarità. Fare un po’ di sport comunque è indicato nelle linee guida generali e anche seguire un’alimentazione sana è importante. La prevenzione e la cura deve comunque essere personalizzata e programmata su ogni singola persona, già a partire dai 40 anni di vita. Oltre all’alimentazione sana e allo sport è fondamentale non fumare.
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Le cure con gli anticorpi monoclonali e gli integratori
Perrone ha parlato poi delle cure con gli anticorpi monoclonali anti-PCSK9, destinati a pazienti a richio cardiovascolare molto alto e che non riescono a raggiungere i limiti consigliati dalle linee guida con altre terapie farmacologiche. Dopo 4-6 settimane di trattamento, i livelli del colesterolo LDL si riducono del 65-70%. Poi il cardiologo ha parlato anche degli integratori, che possono essere utili in caso di assenza di malattie cardiovascolari e di rischi elevati.
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