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Colpo di calore, attenzione a questi sintomi da non sottovalutare

Colpo di calore: i sintomi da non sottovalutare. Diverso dall'insolazione, può essere anche fatale se non si interviene.

Colpo di calore, attenzione a questi sintomi da non sottovalutare
Colpo di calore, attenzione a questi sintomi da non sottovalutare (Foto Pixabay)

Colpo di calore, attenzione a questi sintomi da non sottovalutare

Approfittiamo di questi giorni di gran caldo per parlare del colpo di calore, causato da condizioni ambientali. Da non confondere con l’insolazione che è legata all’esposizione ai raggi solari. Le due patologie sono affini ma non sovrapponibili. E’ quanto riportato da fanpage.it.

Il colpo di calore

L’Istituto superiore di sanità spiega che il colpo di calore è provocato da specifiche condizioni caratterizzate da una temperatura elevata, a partire da 35 gradi, ventilazione ridotta, umidità elevata, superiore al 60/70%. Tutti questi fattori innescano l’ipertermia, ovvero l’aumento della temperatura corporea legato al fatto che, in tali condizioni, il nostro organismo non riesce a termoregolare attraverso la sudorazione, ostacolata in particolare dall’elevata umidità. In parole povere, il corpo non è più in grado di raffreddarsi e mantenere la temperatura intorno ai 37° C. Un innalzamento di questo tipo può diventare incompatibile con il corretto funzionamento dei naturali processi enzimatici e biochimici, come indicato dall’Istituto Humanitas: i danni possono essere potenzialmente fatali. L’insolazione, invece, è legata all’esposizione diretta ai raggi del sole del corpo e in particolare della testa.

I bambini, gli anziani (persone con più di 65 anni) e i soggetti fragili con determinate patologie sono le categorie più esposte al rischio di sviluppare un colpo di calore e di un’insolazione, ma non vanno dimenticati anche gli adulti in perfetta salute che praticano sport o che fanno comunque attività fisica pesante, come un lavoro manuale, e anche gli animali.

I sintomi del colpo di calore

  • Debolezza
  • Abbassamento della pressione arteriosa
  • Gonfiore, soprattutto ai piedi e alle caviglie a causa della dilatazione dei vasi sanguigni periferici con conseguente ristagno di sangue.
  • Disidratazione
  • Nausea e vomito
  • Crampi
  • Vertigini e mal di testa
  • progressiva perdita di lucidità e disorientamento

Tra i sintomi più gravi c’è il collasso e lo svenimento con perdita di coscienza. causati da un calo di pressione arteriosa con successiva diminuzione della quantità di sangue che arriva al cervello e, nei casi più gravi, danni agli organi interni (reni, polmoni, cuore, cervello), convulsioni, coma e morte. Quando la temperatura corporea supera i 40°, vi è un’alterazione significativa dei meccanismi metabolici e fisiologici legati ai parametri vitali. Lo shock causato dal repentino calo della pressione arteriosa può essere fatale.

La durata dei sintomi è soggettiva e variabile, lo riferisce l’Iss. Può variare da poche ore a pochi giorni o mesi, senza dimenticare i potenziali danni irreversibili sulla base delle complicazioni emerse. L’istituto spiega che i problemi gastrointestinali, la febbre, la disidratazione e altri possono rientrare nel giro di alcune ore “se trattati”. Danni d’organo non irrecuperabili possono richiedere tempistiche elevate per il recupero.

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Cosa fare

Al sopraggiungere dei sintomi si deve allontanare il paziente dall’ambiente a rischio e rivolgersi al medico o comunque ricevere assistenza medica, al fine di evitare problemi più seri o addirittura fatali. Il dottor Antonio Voza, Responsabile del Pronto Soccorso dell’Istituto Humanitas, sottolinea che dopo aver raggiunto un luogo adeguato si deve spogliare il paziente per raffreddare il corpo e ci si può aiutare con l’acqua. L’ISS aggiunge che per raffreddare il corpo si possono usare anche panni bagnati, ma è importante che l’acqua sia fresca, non fredda.

Il professor Voza indica inoltre che il paziente deve essere ventilato “il più possibile” ed essere posto in posizione distesa con le gambe sollevate “per facilitare l’apporto di sangue al cervello ed evitare eventuali complicanze, come sincope o perdita di coscienza”. Dopo il raggiungimento di una temperatura corporea “idonea”, si può procedere con la reidratazione “con piccoli sorsi d’acqua”. L’ISS in questo caso specifico consiglia anche l’utilizzo di bevande con sali minerali.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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