Coprifuoco alle 23? Cauda: La prima decade di maggio sarà cruciale per decidere, ecco perché

Coprifuoco alle 23? Cauda: La prima decade di maggio sarà cruciale per decidere, ecco perché. Tutti i dettagli

Covid-19, un comune italiano entra in zona rossa a causa del boom di contagi, ecco cosa è successo, - Foto YouTube
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Coprifuoco alle 23? Cauda: La prima decade di maggio sarà cruciale per decidere, ecco perché

Il governo ha preso la decisione di monitorare i contagi prima di scegliere se abolire il coprifuoco oppure se modificarne l'orario. Il Messaggero ha intervistato a tal proposito il professor Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. Vediamo di seguito qual è l'opinione del professore in merito ad una possibile variazione dell'orario del coprifuoco, che ora è fissato alle 22. Leggi anche: In arrivo l'ordinanza di Speranza che cambierà i colori delle regioni: ecco le previsioni

Cosa è necessario per spostare l'orario del Coprifuoco?

Causa ha affermato che per lo slittamento del coprifuoco alle 23 sarà decisivo analizzare i dati e i comportamenti della prima decade di maggio per vedere quali saranno stati i primi effetti delle riaperture. In questo periodo infatti con le prime riaperture quasi tutta Italia è in zona gialla. L'esperto ha citato studi che hanno indicato che il coprifuoco alle 22 funziona perché vengono ridotte le occasiono di contagio. Se i cittadini si saranno mostrati virtuosi e attenti durante i primi giorni di ripartenza si potrà riconsiderare l’orario, come riporta Notizie.it. Leggi anche: Il Parlamento Ue approva il Certificato EU Covid-19 per evitare restrizioni: potranno averla vaccinati, guariti e negativi ai test

I consigli dell'esperto

Cauda in merito al weekend del 1 maggio ha consigliato di evitare pranzi, cene o feste al chiuso con molte persone, per evitare di diffondere il contagio. Se le persone si riunisciono e fanno gruppo, aumentano le insidie del contagio. Cauda ha consigliato: Meglio una bella passeggiata all’esterno, però evitando assembramenti senza mascherina“. L'insieme di vaccinati e persone in passato contagiate che hanno sviluppato l’immunitgliaoà è pari al 30%. I 70% è ancora suscettibile all’infezione secondo il professore. Leggi anche Covid, scoppia focolaio nel bresciano dopo una festa: 500 persone in quarantena

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Tra qualche mese più libertà

Se non succede qualcosa di imprevisto come una variante, per Cauda tra qualche mese sarà possibile permetterci molta più libertà. Ora è però necessario continuare con la prudenza per evitare ad esempio quanto è successo alla Sardegna, passata dalla zona bianca a quella rossa in breve tempo.

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La variante indiana

Cauda in merito alla variante indiama ha spiegato che si tratta in realtà di due varianti: una con tre mutazioni e una con due. Quella che più interessa è la mutazione 484 che è comune con la brasiliana e la sudafricana. “Preoccupano anche se il vaccino, stando al primo studio che riguarda Pfizer, funziona“. Sono necessarie le precauzioni già attive per contrastare le varianti.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.