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Corbevax, il vaccino lanciato senza brevetto che nessuno vuole produrre: ecco cosa sappiamo

Corbevax, ecco la storia del vaccino proteico prodotto da una scienziata honduregna che nessuno ha accettato di produrre

Corbevax, il vaccino lanciato senza brevetto che nessuno vuole produrre: ecco cosa sappiamo
Corbevax - EPA/CHAMILA KARUNARATHNE

La strana storia del vaccino anti-Covid prodotto da una microbiola di origini honduregne che nessuno ha accettato di produrre

La microbiologa di origini honduregne, María Elena Bottazzi, ha proposto all’umanità un nuovo vaccino studiato per contrastare gli effetti del Coronavirus senza brevetto, ma al momento nessun produttore americano ed europeo sembra essere propenso a fabbricare, sebbene neanche l’1% dei vaccini Moderna e Pfizer hanno raggiunto le popolazioni che vivono nei Paesi con i redditi più bassi. Il suo impiego d’emergenza è stato solo autorizzato dall’India e da nessun altro paese.

Tutto quello che c’è da sapere sul Corbevax

Il Corbevax, essendo un vaccino senza brevetto, potrebbe facilmente raggiungere i Paesi più poveri del mondo, dove gli abitanti avrebbero l’opportunità di immunizzarsi. Parlando invece della sua produzione, la microbiologa si è avvalsa di un processo analogo già utilizzato per il vaccino contro l’epatite B. In Texas, i team di ricercatori della Baylor College of Medicine e della Texas Children’s Hospital, capitanati dalla Bottazzi, hanno deciso di non brevettarlo per pure ragioni etiche, in quanto sostengono che non sia giusto lucrare sulle persone meno abbienti, le quali fanno spesso fatica a trovare i soldi per acquistare il cibo.

La composizione del Corbevax

Questo vaccino anti Covid-19 è stato creato dai codirettori del Texas Children’s Hospital Center for Vaccine Development, ossia Peter Hotex e Maria Elena Bottazzi. I due scienziati hanno già ricorso nel 2003 alla tecnologia dei vaccini creati in maniera artificiale, ossia a proteine ricombinanti, così da ottenere rapidamente un valido prototipo. Quando è scoppiata la pandemia Coronavirus, i talentuosi professionisti hanno dunque prodotto delle proteine ricombinanti da collocare nella formula del vaccino e hanno selezionato una porzione della proteina spike di Sars-Cov-2. Una volta indirizzata l’azione di quest’ultima contro il sistema immunitario, ne hanno modificato geneticamente i lieviti per realizzare la proteina da purificare e combinare a un adiuvante, ossia una sostanza capace di rafforzare la risposta immunitaria all’integene del vaccino. CONTINUA A LEGGERE…

Situazione vaccinale nel mondo

Oggi oltre il 60% della popolazione mondiale ha ricevuto minimo una dose di vaccino anti Coronavirus, ma esistono ancora zone geografiche dove la copertura vaccinale non raggiunge nemmeno il 10%. Tale disparità si va purtroppo ad aggiungere a quella economica e sociale, sostenuta anche da una politica volta a sostenere dei prezzi proibitivi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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