Coronavirus, oltre 20mila contagiati nel mondo: in crisi anche la Hyundai | Le novità sulla cura
Il coronavirus si espande sempre di più: primo morto a Hong Kong e problemi per l'azienda Hyundai | Cosa sta succedendo
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Coronavirus, oltre 20mila contagiati nel mondo: il primo morto a Hong Kong
Il coronavirus cinese ha toccato (e superato) quota 20mila contagiati: come riportato da TgCom24, l'epidemia si sta espandendo sempre più rapidamente in tutta la Cina e continua a mietere vittime anche nel resto del mondo. É di poche ore fa, infatti, la notizia del primo morto per coronavirus ad Hong Kong. Si tratta di un 39enne residente a Whampoa Gardens che si era recato a Wuhan, in cui è stato contagiato. Nonostante le cure dei medici non c'è stato nulla da fare. E non è finita qui…
Problemi per la Hyundai
Il coronavirus sta creando problemi anche alla produzione di diversi paesi: la Hyundai ad esempio, tra le più importanti aziende automobilistiche al mondo, ha dovuto sospendere alcune linee di assemblaggio per la carenza di componenti dalla Cina e ha bloccato la produzione di alcune novità. Lo stop, spiega TgCom24, durerà fino al 10-11 febbraio ma rischia di prolungarsi nel caso in cui (ipotesi probabile) il coronavirus metta ko tante altre persone. Un duro colpo per l'azienda coreana!
Coronavirus cinese, dalla Thailandia in arrivo una cura?
Ma ci sono anche buone notizie nella lotta al coronavirus cinese: il Ministero della Salute della Thailandia ha annunciato di aver trovato una possibile cura contro l'epidemia che sta causando centinaia di morti in tutto il mondo. Un mix di farmaci infatti, come riportato da Corriere.it, ha migliorato nettamente le condizioni di una 71enne cinese che presentava gravi sintomi da coronavirus.
I dettagli sulla cura
La signora in questione, proveniente da Wuhan e in queste ore ricoverata in Thailandia, aveva contratto il corona virus nella sua città natale sviluppando nel corso del tempo dei sintomi preoccupanti. Un gruppo di medici thailandesi, capitanato dal dottor Kriengsak Attipornwanich, ha sperimentato sulla donna un mix composto da un farmaco contro l'influenza (oseltamivir) e due contro il virus Hiv (lopinavir e ritonavir). Nel giro di 48 ore le condizioni della paziente sono migliorate nettamente, al punto da lasciar pensare che questo insieme di farmaci possa davvero funzionare. Nuovi studi sono in corso per scoprire se questa combo può funzionare al 100%, ma è già un buon traguardo dopo l'isolamento del virus all'ospedale “Spallanzani" di Roma.
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Quanti morti e casi ufficiali di coronavirus? Ecco la mappa della Johns Hopkins University
Come tenere sotto controllo in tempo reale il coronavirus nel mondo? I ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimore (Maryland, USA) hanno ideato una mappa speciale che mostra il numero di morti ufficiali e casi accertati di coronavirus in tutto il mondo. Al momento si tratta di circa 430 morti e 20.700 contagiati. I dati sono attendibili al 100% in quanto forniti dal Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dal CDC cinese. Il sistema è davvero notevole e preciso, con riquadri intuitivi e precisi che mostrano dove, quando e con che frequenza il coronavirus si è diffuso in un determinato stato, un lavoro davvero certosino. L'obiettivo degli scienziati americani era dunque fornire al pubblico uno strumento ufficiale, consultabile sia via smartphone che pc, in grado di dire davvero le cose come stanno (senza fake news).
I sintomi più comuni del coronavirus
Febbre, tosse e difficoltà respiratorie sono i sintomi più comuni del coronavirus. In alcuni casi più gravi l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e anche la morte. I coronavirus umani comuni di solito possono essere causa scatenante di malattie del tratto respiratorio superiore come il raffreddore, con sintomi come naso che cola, sensazione diffusa di malessere, tosse, mal di testa. In altri casi si possono presentare polmonite o bronchite nei soggetti con un sistema immunitario indebolito, tipo neonati e anziani, come riporta Sky.
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Coronavirus, si può parlare di pandemia. Ma il panico è sbagliato
Il coronavirus, come dichiarato dalla virologa e ricercatrice Ilaria Capua a Corriere.it, ha tuttavia una letalità non altissima: può colpire chiunque ma la percentuale di mortalità è decisamente bassa. Il panico e la psicosi, quindi, sono atteggiamenti addirittura controproducenti: l’Italia è attrezzata per affrontare l’esigenza.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.
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